Avulss: non solo volontariato ma aiuto agli alluvionati di Senigallia
Premiato un "angelo del fango" con disabilità motoria
L’associazione AVULSS Marche ha consegnato sei assegni ad altrettante famiglie senigalliesi duramente colpite dall’alluvione dello scorso 3 maggio. Consegnata anche una targa a un giovane scout che nonostante una disabilità motoria ha dato il suo aiuto durante quei terribili giorni.
Sei assegni, donati a due famiglie di Borgo Bicchia, due di Borgo Molino e due del Portone, le zone più colpite dalla terribile alluvione che lo scorso tre maggio si è abbattuta su Senigallia. Un’iniziativa partita dall’associazione AVULSS Marche che si è attivata per raccogliere fondi dalle 43 associazioni sparse per tutta la regione.
L’AVULSS Senigallia ha poi individuato sei famiglie che, oltre ad aver dovuto far fronte ai danni dell’alluvione, si trovano già in situazioni difficili. A consegnare gli assegni direttamente alle famiglie sono stati Paolo Pizzi, presidente AVULSS Senigallia, e Marcello Cavalieri, coordinatore AVULSS Marche. “Non è tanto” ha commentato Cavalieri “ma è un traguardo importante, dato che la nostra associazione non ha grandissimi mezzi, ma in meno di un mese siamo riusciti a mettere insieme una cifra che speriamo possa aiutare queste persone a ripartire”.
Durante l’incontro – tenutosi alla Casa di Riposo Opera Pia Mastai Ferretti e a cui hanno partecipato anche tutti i volontari dell’AVULSS Senigallia – è stata consegnata anche una targa a un giovane scout, Federico Mazzaferri.
Federico, 15 anni, è stato uno di quegli “angeli del fango” che durante quei terribili giorni ha aiutato le persone a pulire le loro case; a rendere il suo gesto ancora più significativo è il fatto che il giovane ha una disabilità motoria, disabilità che però non gli ha impedito di dare il suo contributo.
“Non mi sento un eroe; è stata una cosa spontanea. Sono stato fortunato a non essere stato colpito dall’alluvione, e aiutare mi è sembrata una cosa dovuta. Facevo quello che riuscivo a fare: in quei momenti, anche un semplice sorriso o una tazza di caffè erano importanti. Io ero uno dei tanti e ci dovrebbe essere una targa come la mia nelle case di ogni persona che ha dato una mano”.
La targa a Federico vuole essere infatti un riconoscimento a tutti coloro che in quei giorni hanno offerto un aiuto. “Federico è il simbolo della solidarietà ed un emblema del volontariato”, ha concluso Pizzi; “Federico è un vero campione della vita”.
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