Maria Mulas al Musinf ed è subito festa della fotografia -FOTO
Presentato il catalogo della mostra alla Rocca Roveresca
Senigallia Città della fotografia riesce a proporre ogni estate incontri di grande richiamo nazionale. Venerdì sera, quando Maria Mulas, che è la più nota delle fotografe italiane , ha spiegato molto chiaramente all’assessore alla cultura Stefano Schiavoni di aver fortemente voluto essere a Senigallia perché apprezzava e seguiva da vari anni il lavoro culturale del Musinf nel campo della fotografia anche Schiavoni si è commosso.
“Pensi” ha detto l’assessore Schiavoni alla Mulas “ cosa vogliono dire queste sue parole per me, visto che io, come tanti altri artisti, mi sono formato all’Accademia di Belle Arti nel mito della fotografia dei Mulas”. Effettivamente Maria Mulas ha saputo trasformare l’incontro di presentazione del catalogo della sua mostra alla Rocca Roveresca in un’autentica festa della fotografia. Non solo ha voluto rispondere a tutte le domande che il prof. Bugatti, direttore del Musinf, le ha rivolto, ma ha voluto anche conoscere e stringere la mano a tutti i fotografi del Musinf, interessandosi al lavoro di ciascuno, a cominciare dalle fotografe senigalliesi, Patrizia Lo Conte, Anna Mencaroni, Letizia Palazzesi, Stefania Ronchini.
Quando Patrizia Lo Conte le ha ricordato di averla fotografata a Venezia in occasione della Biennale veneziana la Mulas ha chiesto subito una copia di quello scatto. Per incontrare Maria Mulas, regina della fotografia italiana, venerdì sera c’erano proprio tutti i fotografi senigalliesi di maggior rilievo, da Giorgio Pegoli a Walter Ferro, da Alberto Polonara ad Alfonso Napolitano, che ha curato, insieme ad Antonio D’Agostino l’impaginazione del catalogo della mostra di Maria Mulas alla Rocca Roveresca. In particolare Maria Mulas si è intrattenuta con Giorgio Pegoli sui temi delle varie presenze di Pegoli sui fronti di guerra. Ha anche detto a Pegoli che avrebbe gradito avere alcune foto scattate da Pegoli in Iraq e apparse sul recente libro della raccolta Favrod. Poi la Mulas ha voluto una copia del catalogo della mostra allestita alla Rocca Roveresca dal suo amico Tullio Pericoli.
Come si sa Maria Mulas non ama farsi fotografare, ma venerdì sera al Musinf per i fotografi del Musinf si è prestata a farsi fotografare davanti alle suite dei suoi scatti dedicati ai protagonisti e alle protagoniste della cultura italiana del Novecento e davanti ai grandi pannelli di Mario Giacomelli, della collezione Mauro Marinelli, che vedeva per la prima volta e che le sono piaciuti moltissimo. Rispondendo alla domande del prof. Bugatti, Maria Mulas ha parlato in maniera appassionata della sua esperienza fotografica, partendo anche dalla testimonianza fotografica del fratello Ugo.
Naturalmente sono emerse le storiche esperienze fotografiche della Mulas per i grandi nomi della moda milanese, per il teatro di Streheler, ma soprattutto per le esperienze degli artisti e delle artiste del Novecento, che Maria Mulas ha frequentato, compreso e raccontato. Una storia dell’arte che Maria Mulas ha saputo raccontare per immagini con originalità e grande affetto. Nata a Manerba del Garda, Maria Mulas, che è la sorella di Ugo, ha iscritto il suo nome nella storia della fotografia, come una delle più illustri fotografe italiane. Attiva dalla metà degli anni Sessanta, ha esposto per la prima volta in una mostra personale alla Galleria Diaframma di Milano nel 1976 una selezione di ritratti che rivelano uno sguardo attento alla critica sociale. Nel 2009 ha vinto il Premio delle Arti, Premio della Cultura per la Fotografia.
Valore estetico e tecnica compositiva dei suoi scatti segnano uno dei capitoli più alti della storia fotografica del Novecento. Il percorso creativo di Maria Mulas prende avvio a Milano negli anni Sessanta, con la realizzazione di fotografie che sono ispirate al mondo del teatro e al tema del ritratto. Un tema, questo, che sarà ripreso costantemente nel suo itinerario espressivo e che costituirà uno degli elementi poetici distintivi del suo lavoro. Alla prima occasione espositiva segue nel 1979 la rassegna alla Galleria Il Milione di Milano, dove sono presentati al pubblico ritratti di intellettuali e artisti (Biennale ’78 – P.A.C. ’79) in cui l’esperimento tecnico sull’obiettivo grandangolare 20 mm, diviene tutt’uno con la scelta del personaggio, con le sue valenze simboliche.
La Mulas tornerà sull’esperienza con una nuova serie di ritratti nel 1988. Questi pannelli sono ora esposti al Musinf di Senigallia. Nell’incontro di venerdì al Musinf la Mulas era con Antonio D’Agostino, al quale è legata da lunga amicizia. Nell’occasione sono stati presentati i cataloghi delle mostre della Mulas e di Antonio D’Agostino (fotogrammi delle esperienze di Fluxus) alla Rocca Roveresca. Molti gli applausi per Maria Mulas e tanti autografi.
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