Senigallia, ancora bagarre in Comune tra documenti, parcelle e tasse
La parcella di 82.472 euro pubblici per l’avvocato Bertinelli Terzi al centro di una nuova discussione
Il sindaco Mangialardi mi accusa di “divertirmi” con argomenti tipo Tasi e Tari. Voglio far presente al nostro sindaco che non è proprio il termine giusto “divertimento”, quando si subisce (e come cittadino lo subisco al pari degli altri) un indiscriminato e pesantissimo aumento delle imposte senza rinunciare a fondamentali tagli alle spese inutili.
La tassazione è un problema serio? Esatto, ed è per questo che lo devono affrontare amministratori seri e non dilettanti buoni solo ad aumentare le aliquote. Le tasse in costante aumento in un clima di disastro economico sono drammatiche. Mangialardi riesce a capirlo? Evidentemente no, anche perché continua (lui sì) a fare mera propaganda con tante bugie da dispensare.
La prima. Lunedì mattina, 21 luglio, dopo aver preannunciato all’ufficio legale la mia visita con un’ora e mezza di anticipo, mi sono recato in Comune per prendere visione del ricorso al Tar della società “La Fortezza srl” (15 pagine) e della comparsa di risposta del Comune (23 pagine). Parliamo della causa che ha dato origine alla parcella da capogiro di 82.472,00 euro pubblici stanziata per l’avvocato Bertinelli Terzi. Dopo lunghe peripezie (il segretario Morganti ha cercato di impedirmi l’accesso immediato agli atti previsto dall’art. 43 del testo unico sugli enti locali) e un’anticamera di un’ora (ho dovuto persino pre-allertare le forze dell’ordine), ho ritirato i documenti richiesti.
Il valore della causa, stando alle domande formalizzate da “La Fortezza” non è affatto di 27 milioni come scritto dal sindaco ma è chiaramente di valore indeterminato. Per usare le stesse parole di Mangialardi, “un particolare decisivo per determinare la congruità della parcella”. Stando ai parametri forensi in vigore (decreto ministeriale 55/2014, vedi tabella in allegato), anche ammettendo che si tratti di una causa di particolare importanza e ammettendo che la preparatissima professionista interna non sarebbe stata in grado di redigerlo (e non è vero), stando ai minimi tariffari (che non sono bassi) la parcella per il primo grado non supererebbe i 27 mila euro. Vale a dire 55 mila euro in meno.
Non solo. I minimi tariffari sono derogabili. Ergo, il Comune (lo vede sindaco che io le proposte le faccio anche senza venire in Commissioni blindate dalla maggioranza a parlare del nulla e prendere un inutile gettone di presenza?) dovrebbe affidare tali pratiche solo a quei professionisti (titolati e a rotazione) che accettano per iscritto preventivamente di concordare parcelle in deroga ai minimi tabellari. Si tratterebbe comunque di lavoro equamente retribuito con risparmi di centinaia di migliaia di euro per le tasche dei cittadini. Elementare, basta volerlo.
La seconda bugia: l’impegno di 400 euro per fare “cin cin” al bar (come ho scritto ironicamente) è in realtà un impegno ben più gravoso. In bilancio infatti per quelle stesse voci (peraltro parziali perché vi sono altri enormi stanziamenti simili) sono stati indicati ben 9.300,00 euro come risulta dalla stessa determina 494/2014. L’assurdità è che le 400 euro sono state messe a disposizione dell’Ufficio attività istituzionali “senza dover ricorrere ad atti formali di impegno”. Il che significa libertà arbitrale di spesa.
“Cin cin” ancora sindaco. Se vuole proposte serie su tagli alla spesa mi ascolti di più in Consiglio comunale.
Allegati
La tabella a norma di legge del calcolo basato sulla tariffa minima per causa di fronte al Tar di valore indeterminato di particolare importanza
Roberto Paradisi: “A Senigallia aumentano la Tasi per fare ‘cin cin’ al bar”
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