Maria Mulas aprirà il programma estivo di “Senigallia città della fotografia”
Venerdì 25 luglio al Musinf l'incontro con la più celebre fotografa italiana
Senigallia città della fotografia fa scattare il suo programma estivo di incontri. Si parte in grande stile da venerdì 25 luglio, quando al Musinf alle ore 21, vi sarà l’atteso incontro con Maria Mulas, certo la più nota tra le fotografe italiane.
Nell’occasione il Museo comunale d’arte moderna e della fotografia di Senigallia presenterà il catalogo con le immagini dei ritratti contenuti nei i tre storici pannelli, che oggi sono esposti al Museo comunale d’arte moderna di Senigallia e che furono presentati da Maria Mulas per la prima volta in occasione della mostra tenutasi a Milano a Palazzo Reale nel maggio del 2012 e intitolata “Addio Anni ‘70. Arte a Milano 1969-1980″. Due dei pannelli hanno come titolo “Pac 1979, 20 mm” ed uno ha come titolo “L’altra metà del cielo”. I due pannelli Pac, con ritratti di 30 intellettuali, sono una selezione degli scatti fatti nel ’79 dall’artista in occasione dell’inaugurazione del Padiglione d’Arte Contemporanea in via Palestro a Milano. Padiglione meglio noto come Pac.
E’ stato ricordato che in una sola sera la Mulas scattò più di cento ritratti agli intellettuali presenti, tutti seduti nello stesso punto, sul muretto del Pac, deformandone l’aspetto per mezzo dell’obiettivo 20 mm. “La mia era una curiosità” ha scritto Maria Mulas “e volevo usare il 20 mm non riprendendo grandi spazi ma concentrandomi sull’effetto, strano di questi corpi ripresi dall’alto verso il basso“.
L’anno precedente, nel 1978, la Mulas aveva già messo in atto questo esperimento. Fuori dal Padiglione Italia della Biennale di Venezia aveva fatto sostare, spalle al muro, gli artisti presenti alla vernice e ripreso i loro volti a soli 2 cm di distanza dal volto, frontalmente, sempre con l’obiettivo da 20 mm. L’effetto fu quello di un super primo piano dei volti di artisti come Luigi Ontani, Francesco Clemente, Mimmo Rotella, Emilio Tadini, Gianni Colombo, Eliseo Mattiacci e tanti altri, deformati e resi a volte anche irriconoscibili. Due mesi dopo le riprese dell’inaugurazione del Pac, la galleria Il Milione di via Bigli a Milano chiese alla Mulas di esporre i ritratti di quella sera assieme a quelli fatti l’estate precedente, nel 1978, alla Biennale di Venezia, unendo così le due deformazioni, molto diverse tra loro, in una mostra dal titolo “Biennale ’78 – Pac ’79″.
Questa mostra. ebbe un gran successo e destò curiosità nel pubblico e negli intellettuali stessi che si videro ritratti e resi in quel modo certo innovativo, compreso Gillo Dorfles che, dalle pagine del quotidiano La Repubblica, recensendo la mostra, definì i soggetti ritratti “teste d’uovo“. “Guardando questi amici ripresi in questo modo” ha spiegato Maria Mulas “penso di aver messo a fuoco maggiormente il loro carattere e di conoscerli un po’ di più, adesso“.
“Tra i tanti tentativi di dare una sistemazione alle infinite sfaccettature dell’arte fotografica” ha scritto Gillo Dorfles “forse una delle categorie più calzanti per il lavoro di Maria Mulas è quella di coloro che affidano tutto il risultato dell’operazione all’occhio, al momento dello scatto, alla valutazione psicologica del personaggio ritratto. Anche nei casi più insoliti e arrischiati si tratta sempre di un uso “normale” della fotografia che si trasforma, sì, ma seguendo sempre l’idea progettuale dell’artista. Non si tratta più quindi di semplici fotogrammi, più o meno riusciti dal punto di vista retinico, quanto di “opere visive“.
Il terzo pannello, ribattezzato per la mostra “Addio Anni ’70″, “L’altra metà del cielo”, ripropone le foto delle donne-artiste ritratte nel ‘79 in occasione della mostra curata da Lea Vergine dal titolo “L’altra metà dell’avanguardia, 1910-1940″.
Nel 1979, a Parigi la Mulas, con Lea Vergine, fece loro visita ritraendole nei loro studi, case o atelier. In uno scorrere ritmico di volti Maria Mulas ci restituisce un quadro storico visivo di quelle donne-artiste di rilevanza artistica nel periodo della cosiddetta Avanguardia, che avevano avuto però meno fortuna e alla cui attività non aveva fatto seguito la stessa eco dei “colleghi” uomini del tempo.
Il percorso espositivo al Musinf comprende il pannello l’altra metà del cielo in cui sono ritratte Sonia Delaunay, Marevna, Bice Lazzari, Alma Fidora, Gisele Prassinos, Viera da Silva, Meret Oppenheim, Isabelle Waldberg, Anne Beothy-Steiner, Marcelle Cahn, Gina Pane.
Nel primo pannello Pac 1979 sono ritratti: Ignazio Gardella, Lea Vergine, Emilio Tadini, Guido Ballo, Gae Aulenti, Carlo Tonioli ,Germano Celant, Ettore Sottsass, Carla Accardi, Enrico Baj, Giotto Stoppino, Emilio Battisti, Nanda Vigo, Ugo La Pietra, Rodolfo Aricò.
Nel secondo pannello Pac 1979 sono ritratti: Carlo Bertelli, Ottiero Ottieri, Vittorio Gregotti , Tommaso Trini, Valentina Berardinone, Umberto Eco, Giorgio Marconi, Mario Rossello, Enzo Mari, Gianfranco Pardi, Bruno Di Bello, Emilio Isgrò, Gianni Colombo, Mario Nigro, Vanni Scheiwiller, Fernanda Pivano, Alba e Francesco Clemente.
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