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Gli alluvionati di Senigallia al sindaco: “ripetiamo, da che parte sta?”

Il Comitato: "disorientati dalle sue parole: non rispondono alle nostre richieste"

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I componenti e il legale del Coordinamento dei comitati di cittadini senigalliesi alluvionati

Egregio Sindaco Mangialardi, abbiamo letto la sua risposta sui media in replica alle nostre recenti dichiarazioni e sinceramente ci ha un po’ disorientato.


Ribadiamo che i nostri scopi sono quelli di trovare i responsabili di questo disastro annunciato che è stato l’alluvione del 3 maggio, avere i risarcimenti dei danni patiti ed ottenere dagli Enti preposti la messa in sicurezza del Misa per evitare che in futuro ricapiti di nuovo.
Tutta la nostra azione è lontana dalle faziosità politiche e nella assoluta gratuità di quanti partecipano al coordinamento, stando lontani da polemiche e da chiacchiere inutili e cercando solo risultati concreti.

Detto questo ristabiliamo i rispettivi ruoli.
Noi siamo oltre 500 famiglie di alluvionati, vittime di tecnici ed amministratori che non hanno messo in sicurezza il fiume Misa, visto che da tempo gli esperti lo ritenevano uno dei fiumi più esposti al rischio esondazione.
Lei invece è stato prima Assessore ai lavori pubblici ed oggi è Sindaco del Comune, ove si trova il Misa, la cui esondazione ha causato: la morte di 3 nostri concittadini (e solo il buon Dio ha evitato che i morti non fossero in misura superiore) e danni per centinaia e centinaia di milioni di euro ai cittadini ed alle aziende private, oltre che alle strutture pubbliche.
Abbiamo più volte chiesto di esser convocati da Lei avanti a tutti i membri del consiglio comunale per spiegarvi quanto sappiamo di questa assurda vicenda e porvi precise domande.
Le abbiamo chiesto di procedere insieme al nostro fianco in questa azione di accertamento della verità e di ricerca di soluzioni vere per la sicurezza della Città.
Invece di convocarci, Lei si affida a comunicati stampa che ci appaiono elusivi e non rispondono di fatto alle nostre richieste: nonostante questo noi continuiamo ad aspettare fiduciosi!

Nel frattempo che Lei decida di riceverci, però, proprio perché siamo concreti e non ci piace perdere tempo, Le anticipiamo pubblicamente una delle domande, che ci sarebbe piaciuto porLe di persona:
Antecedentemente all’alluvione di maggio 2014, Lei, come Assessore prima e Sindaco del Comune di Senigallia poi, quale documento ha inviato alla Provincia o all’Autorità di Bacino o alla Regione per invitarli ad eliminare e/o mitigare il rischio esondazione a cui il Misa era fortemente esposto?
Siamo certi che Lei ha scritto a questi Enti ed ai loro responsabili e pertanto Le chiediamo la pubblicazione sui giornali di tale documento, per fugare ogni dubbio in merito a responsabilità sue e del Comune rispetto a questo tragico evento, ma soprattutto per individuare velocemente chi in questi anni non ha messo il fiume in sicurezza, evidenziato nella sua nota che lei sicuramente avrà inviato
Ci aiuti a scoprire pubblicamente la verità!

Nell’attesa di una sua convocazione e della sua risposta a questo nostro quesito, un’ultima considerazione.
Lei ha attaccato l’avv. Corrado Canafoglia sulla questione dei 2/3.000 € destinati a ciascuna famiglia  alluvionata, definendo offensivo ed infelice l’aggettivo “risibile” affibbiato a tali contributi.
Ci duole leggere questo attacco, per noi immotivato.
In primo luogo l’avv. Canafoglia non è il coordinatore del comitati ma il nostro portavoce ed il legale a cui ci siamo affidati, che gratuitamente ci sta aiutando a districarci in questa vicenda fatta di tragedie, danni e silenzi istituzionali: bastava leggere con un minimo di attenzione la ns. richiesta di convocazione a Lei rivolta, per non cadere in questo banale errore.
Secondo, quello che ha detto l’avv. Canafoglia per noi è molto chiaro: e’ risibile, per usare un eufemismo, il contributo di 2/3.000 € a chi ha perso casa, l’attività o ha ricevuto danni per decine e decine di migliaia di euro ed è proprio per tal motivo che chiediamo il risarcimento integrale del danno a chi lo ha causato con la propria negligenza e vogliamo collaborare con la magistratura per smascherare tali negligenze!

Ringraziamo di cuore CEI, Cariverona e Consiglio Regionale Marche, che hanno costituito il fondo: così come ringraziamo tutti i volontari ed quanti ci hanno offerto anche solo un bicchiere d’acqua mentre spalavamo il fango, sottolineando però – senza alcuna venatura polemica – che a noi invece “ci pare infelice e non possiamo sottacerlo” che nel suddetto fondo Lei ed il Comune non abbiate versato neanche un euro, limitandovi di fatto solo a distribuire ad alcuni alluvionati il denaro raccolto da altri.
In definitiva ciò che volevamo sottolineare con “risibli” è che tali somme sono una goccia nel mare, proprio per non allontanarci da una terminologia che richiama tristi ricordi: noi chiediamo il risarcimento di tutti i danni e che sciagure di questo genere non accadano mai più!
Le rinnoviamo la domanda: Lei da che parte sta?
Se è in linea con noi che paura ha di incontrarci pubblicamente nelle sedi istituzionali?
Speranzosi l’aspettiamo, noi intanto andiamo avanti.

da Il Coordinamento dei comitati sull’alluvione

Commenti
Ci sono 3 commenti
stefanobis 2014-07-18 20:58:58
Ce senti cerqua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sebastian
Sebastian 2014-07-19 12:54:49
Deve solo che andare a casa il nostro sindaco abbronzato e con il ciuffo.
O. Manni
O. Manni 2014-07-19 23:26:46
Ansia ed angoscia...Ma vista la deriva irrazionale, non potrebbe essere altrimenti. É possibile spiegare come possa essere un "buon dio", quello che, a detta vostra, ha evitato che ci fossero più vittime, ma non ha evitato che c'è ne fossero almeno 3, e che un'intera città venisse allagata con 500 famiglie colpite pesantemente, e danni per centinaia di milioni? Daje su...E per fortuna era sotto San Paolino che dicono sia il patrono e protettore della città! Io certe espressioni infelici le eviterei, nei prossimi comunicati.
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