Povera Europa, condannata dai “PIIGS”
Malessere finanziario per il vecchio continente
“PIIGS”, questo è il “simpatico” acronimo affibbiato ai paesi più in crisi dell’area euro. Portogallo, Irlanda, Italia,Grecia e Spagna hanno “donato” le loro iniziali per farle unire da simpatici economisti che con esse hanno formato un termine inglese che non si può certo tradurre come un complimento (Pigs in inglese significa maiali).
Eppure come gli si può dar torto visti gli ultimi avvenimenti?
Nelle giornata del 10 luglio 2014 le borse europee si sono tutte “vestite” di rosso e hanno ancora dimostrato che il vecchio continente inizia a perdere colpi rispetto all’America e all’Asia che stanno meglio di noi.
Si parla ormai di un brutto malessere per i mercati europei che, soprattutto dopo la dichiarazione di pre-fallimento del “Banco de Espirito Santo”, temono un nuovo 2008.
Il Fondo Monetario internazionale ha subito cercato di tranquillizzare, dicendo che il sistema bancario portoghese è più che sicuro e che il problema consiste in delle “sacche di vulnerabilità” ma i mercati non hanno creduto a tutto ciò ed hanno continuato a perdere. Ovviamente a guidare la “cavalcata” al ribasso sono state, per l’ennesima volta, la borsa greca, la spagnola e quella italiana.
Nel corso della giornata si è inoltre potuto vedere come la crisi, in Europa , sia “a macchia di leopardo“. Si è verificato infatti il classico “fly to quality” (volo verso la qualità) verso il Bund tedesco che è salito.
Povera Europa.
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