Senigallia, i comitati dei cittadini alluvionati vanno avanti uniti
Il coordinamento raduna ora 500 famiglie e 50 aziende. Al sindaco: "da che parte sta?"
Tornano a farsi sentire i cittadini di Senigallia alluvionati lo scorso 3 maggio. Tornano a farsi sentire e, ad alta voce, chiamano il sindaco e l’intera città a schierarsi con loro, oltre a lanciare un appello alle banche.
Riunite in un coordinamento che raduna il “Comitato Alluvionati Misa” (Cannella-Marazzana), il Comitato “Alluvionati Senigallia” (Borgo Bicchia), il “Comitato Via Po” ed il Comitato “Alluvione Senigallia Maggio 2014” (zona piano regolatore), le circa 500 famiglie e oltre 50 aziende non hanno perso tempo e, oltre a unirsi in un organismo unico, hanno raccolto nel frattempo più documenti, video e fotografie possibile per metterle a disposizione della Procura della Repubblica di Ancona che sta conducendo le indagini.
“Vogliamo evitare l’archiviazione – afferma il Coordinatore regionale per le Marche dell’Unione Nazionale Consumatori, l’avv. Corrado Canafoglia – di un caso che riguarda, uno dei fiumi più pericolosi d’Italia secondo la protezione civile, che solo nel territorio senigalliese, da Borgo Bicchia fino al confine con Casine di Ostra, ha rotto in oltre 20 punti, a cui vanno poi aggiunti i casi del fosso Sant’Angelo, letteralmente esploso, e Molino Mariani da cui il fiume ha poi allagato via Po e via Capanna“.
“Non si è trattato di un evento eccezionale – continua il legale del coordinamento – per la quantità di pioggia caduta, come vogliono farci credere; e non lo diciamo noi, ma tecnici intervenuti in più occasioni e la protezione civile, che da tempo hanno segnalato alle autorità una situazione di incuria e di pericolosità per tutta la città“.
Proprio a disposizione della Procura si sono messi i comitati componenti il coordinamento per far sì che le indagini proseguano (ricordiamo che nell’episodio vi furono tre vittime), presso cui verrà depositata la memoria con tutta la documentazione raccolta.
Ma il coordinamento lancia anche un appello e un invito. L’appello alle banche, perché stipulino convenzioni per tassi realmente agevolati a chi ha davvero subito danni dall’alluvione del 3 maggio scorso e che si trova tuttora nei guai. E l’invito al sindaco e a tutta la città perché ci si possa muovere insieme, un po’ come avvenuto nel 2012, quando arrivarono circa 800.000 euro per le 25 imprese della zona del Cesano invase nel 2010 da acqua e fango.
Il comune di Senigallia da che parte sta? Si chiedono i cittadini colpiti dall’alluvione. “Dobbiamo andare avanti insieme – continua Canafoglia – per accertare pubblicamente la verità e capire le responsabilità, chiedere i risarcimenti a chi era preposto alla gestione e al controllo del fiume, oltre a pianificare insieme interventi concreti perché ciò non accada in futuro. Per questo chiediamo un incontro pubblico al sindaco e ai tutti i consiglieri comunali. Se continuano a litigare in segreto nelle commissioni rendendole inutili, il fiume uscirà ancora, come affermato dalla Protezione civile, senza che i cittadini possano sentirsi al sicuro nelle proprie case“.
Ora per la giunta è il momento di non fare retorica ma scelte obbligate.
Vederemo a breve se vogliono fare solo i politichesi, e quindi possono anche andarsene subito, oppure i rappresentanti dei cittadini che gli hanno eletti.
Non ci resta che confidare nel buonsenso......
Non è per caso Via Vico del Borgo Mulino?
Non mi pare che in via Po ci sia arrivata l'alluvione, o mi sbaglio?
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