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Boicottaggio della Commissione d’inchiesta da Mangialardi e Casagrande

Paradisi: "Invocano il diritto di 'veto' come in Cina"

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Il Consigliere Roberto Paradisi

“Soccorso rosso” per l’ultrà del servilismo politico Carlo Girolametti. Arriva dal segretario del Pd che, in commissione, aveva in realtà tenuto un atteggiamento più rispettoso degli accordi assunti. Ma, evidentemente, il “padrone di casa” ha riportato anche la laica Allegrezza agli ordini di scuderia.

Affossare la Commissione, questo l’imperativo categorico di Mangialardi, Casagrande e Spacca. Per far questo, il segretario Allegrezza commette una gravissima scorrettezza intellettuale: storpia il testo della delibera istitutiva varata dal Consiglio Comunale e spiega che vi è scritto che il presidente deve “agire senza formalità”. E’ ovviamente falso.
Nella delibera è scritta un’altra cosa: il presidente deve “decidere” – e non agire – senza formalità sulla base del progetto preliminare votato a maggioranza dalla Commissione. Il che significa che non ha libero arbitrio potendo fare ciò che vuole, ma autonomia discrezionale (che è altra cosa) con la facoltà di assumere decisioni in linea con il quadro generale disegnato dalla relazione preliminare. Questo senza il diritto di veto della maggioranza invocato da Girolametti (e ci mancherebbe altro!).

Chiamo il presidente del Consiglio Monachesi e il segretario Morganti a confermare – se sono uomini d’onore (e non ne dubitiamo) – il senso dei lavori preparatori di quel documento. Si disse (d’accordo Monachesi, il consigliere Ramazzotti e, in quella sede, persino Girolametti, sulla cui correttezza abbiamo perso ogni speranza): per bilanciare gli equilibri, si darà il voto quotato alla Commissione e la presidenza con autonomia decisionale all’opposizione. A mia specifica domanda al presidente Monachesi sulla necessità di specificare ancora meglio (conosco le debolezze umane) che quella frase escludeva un voto di maggioranza in grado di esautorare la necessaria autonomia del presidente, Monachesi rispose in sostanza: “E’ talmente chiaro che non vi è bisogno. Siamo tutte persone serie e leali”.
Ad oggi si è visto chi non lo è.

Ora aspetto una risposta pubblica dal presidente Monachesi e dal segretario Morganti (che si disse perfettamente d’accordo con quella impostazione). Una cosa è certa: la gente non ha anelli al naso. Tutti sono in grado di comprendere che se al presidente Mancini (che è persona seria), in violazione illegittima della delibera consiliare, verrà sottratto il potere decisionale, la Commissione perderà ogni funzione reale con il presidente che dovrà fare la foglia di fico alle decisioni assunte dai controllati per bocca degli esecutori materiali Girolametti e Allegrezza. Pensate: una commissione di inchiesta gestita dal maggiordomo politico di Maurizio Mangialardi, Simone Ceresoni e Patrizia Casagrande con diritto di veto sulle decisioni del presidente.
Al ridicolo non c’è mai fine.

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