D’Agostino, Papa e Marchegiani ospiti del Musinf di Senigallia
Venerdì 27 giugno si è svolto un incontro-dibattito nella sede del museo
Decollano gli incontri artistici per l’estate 2014. Venerdì 27 giugno al Musinf l’assessore Stefano Schiavoni e il direttore del Musinf hanno aperto l’incontro con Marco Papa, Elio Marchegiani e Antonio D’Agostino.
Nel corso degli anni la ricerca ha condotto Marco Papa, vincitore del Premio Casoli, autore di un libro edito da Charta sulla vicenda di Antony Ray, a costruire veri e propri ritratti di persone reali attraverso gli oggetti propri del protagonista del ritratto.
Il successo e il fallimento, il potere e la passione, l’identità della persona e il condizionamento del potere sulle sorti del singolo sono i perni su cui Marco Papa articola le diverse narrazioni.
Nell’incontro di venerdì 27 giugno al Musinf, Marco Papa ha potuto avvalersi della presenza di un testimone di eccezione come Elio Marchegiani per avere elementi nuovi sull’indagine che sta da anni costruendo sulla morte di Pino Pascali, uno dei più significativi esponenti dell’arte povera.
Certo è stata una testimonianza importante quella di Elio Marchegiani, perché lui e Pascali, per un periodo, hanno addirittura condiviso un grande studio. “In effetti” ha detto il prof. Marchegiani “avevamo predisposto una tenda per suddividere l’ampio spazio, ma non l’abbiamo mai usata, quindi ho visto nascere tante opere di Pascali”.
Si è trattato di una testimonianza anche drammatica e commossa nei momenti in cui Marchegiani ha raccontato come Pascali fosse giunto a maturare la decisione di acquisire la motocicletta sulla quale poi ha trovato la morte, chiudendo prematuramente la sua esperienza di scultore, scenografo e performer.
Nelle sue opere Pascali ha saputo riunire le radici della cultura mediterranea, con i campi, il mare, la terra e gli animali. Su tutto la dimensione ludica dell’arte. Basti pensare al ciclo di opere, da Pascali dedicato alle armi, intese come giocattoli, realizzati con metalli, paglia, corde e altri materiali di recupero. Non può sfuggire come tutti i suoi lavori pongano in primo piano le icone e i feticci della cultura di massa.
Nato da genitori di Polignano a Mare, Pascali aveva trascorso l’adolescenza a Bari, dove aveva frequentato il liceo scientifico. Si era poi trasferito a Napoli, diplomandosi al liceo artistico. Nel 1956 si era i iscritto all’Accademia delle Belle Arti di Roma, frequentando le lezioni di Toti Scialoja. Dopo il diploma aveva cominciato a lavorare come aiuto scenografo alla RAI.
Nel contempo aveva intrapreso anche una collaborazione con Sandro Lodolo, realizzando Caroselli, spot pubblicitari e sigle televisive. Successo aveva avuto la sua prima mostra personale, tenuta presso la galleria la Tartaruga. L’anno successivo aveva esposto alla Galleria l’Attico con un notevole riscontro di critica e di mercato internazionale.
Nel 1968, proprio all’apice del successo, mentre alcune sue opere erano in mostra alla Biennale di Venezia, moriva prematuramente a Roma per le conseguenze di un grave incidente in motocicletta. “Incontrandoci a Venezia mi aveva parlato della situazione artistica di quel momento storico e di quella sua grande nuova passione per le due ruote, che gli è stata fatale”, ha ricordato Elio Marchegiani.
Molti gli artisti e presenti all’incontro al Musinf e tanti pure gli applausi sia per Marchegiani sia per Papa. Il prossimo incontro in calendario per luglio sarà dedicato alla famosa fotografa Maria Mulas.
La mostra di Elio Marchegiani alla Rocca Roveresca, che ha avuto un gran numero di spettatori, sarà prolungata.
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