Unione, condivisione, fusione: il “gruppo” al centro del CaterRaduno di Senigallia
Al Teatro La Fenice diversi modelli di rete sociale al servizio delle comunità: l'esempio di Trecastelli
“Se stiamo bene ci sarà un perché”: con questo presupposto parte l’edizione pomeridiana del CaterRaduno del 25 giugno. Tanti ospiti sul palco del Teatro La Fenice per testimoniare e confermare che le iniziative di gruppo – se partono con buoni propositi – possono portare a effetti vantaggiosi e anche curiosi.La pioggia pomeridiana non ferma la squadra ed il popolo di Caterpillar che trovano sistemazione all’interno del Teatro La Fenice.
Il trio Cirri-Zambotti-Zoboli intervista varie persone dell’hinterland senigalliese e del panorama nazionale, che hanno dato vita ad associazioni e comunità di diverso tipo per gli scopi più svariati.
Si comincia da un’esperienza di “crowfunding“, una modalità di finanziamento per progetti innovativi: comunicando in rete si può sostenere un’iniziativa non solo chiedendo finanziamenti ma cercando anche persone che possano sostenerla. Daniele Ferrari, esponente di questo modo di agire, porta come esempio lampante il Festival del Giornalismo di Perugia, riuscito grazie anche a questo contributo.
A seguire Lorenzo Pesola, architetto e portavoce del comitato“Poveglia per tutti”. Poveglia, piccola isola a sud di Venezia, abbandonata da fine anni sessanta e recentemente messa all’asta dal Demanio, ha corso il rischio di essere venduta a un imprenditore. Senonché il Demanio ha rifiutato l’oferta di quest’ultimo perché troppo bassa, quindi il comitato di cittadini – in nome dell’indignazione – si è fatto avanti con una raccolta di fondi per acquistarla e gestirla con una governance partecipata.
Ma ci sono anche esperienze di “piccole Comuni”. Una rete di famiglie -11 adulti e 15 bambini -in un paese del padovano ha creato una “fattoria solidale” dove tutto viene messo appunto in comune, dal cibo ai mezzi di trasporto; comunità di avviamento al lavoro e addirittura una gruppo “Save the Nerd”: viaggi in vela per distogliere gli ipertecnofili dal web e disintossicarli dal loro fanatismo.
A Rovereto una comunità di cittadini ha messo in piedi un’idea curiosa per incentivare l’uso dei mezzi pubblici: appena una persona sale sull’autobus e oblitera il biglietto o abbonamento si leva un applauso per sottolineare l’evento.
Non mancano realtà del nostro territorio. E viene subito introdotto l’esempio del neo Comune di Trecastelli, risultato della fusione di Ripe, Monterado e Castelcolonna (grazie al referendum del 20 maggio 2013) nato il 1 gennaio 2014. L’assessore Francesca Gregorini spiega al pubblico – formato in gan parte da turisti – come tale processo ha fatto sì che siano avvenuti risparmi tali da convincere anche i cittadini inizialmente restii alla fusione. Al che Cirri ha auspicato che il neocomune “continui ad espandersi fino ad includere pure Varsavia“.
Anche la cultura rientra in questo discorso. Significativa la presenza dell’Accademia della Tacchinella, un gruppo di industriali attivi da 10 anni artefice del restauro della “Madonna con Bambino e Santi” del Perugino (che sarà esposta a Palazzo del Duca fino al prossimo 2 novembre).
In chiusura c’è spazio per Diego Parassole, il quale presenterà alle 22 in Piazza Roma lo spettacolo “Che Bio ce la mandi buona” dedicato a acqua, risorse idriche, cambiamneti climatici e decresita flice, qualità della vita ed energie alternative Un appuntamento sospeso tra risate ed informazione offerto da Aboca.
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