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Lodolini: “necessario tutelare le province dal dissesto finanziario”

Il deputato del Pd ha presentato un odg in merito

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La facciata esterna della Camera dei Deputati. Da blog.anso.it

“Valutare gli effetti delle recenti manovre finanziarie a carico delle province e città metropolitane (solo nel biennio 2012/2014 pari a 2.144,5 milioni di euro) sulla effettiva sostenibilità del mantenimento delle funzioni fondamentali; manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali, degli edifici scolastici secondari e del risanamento da dissesto idrogeologico e inquinamento.

Il governo tenga conto che è stata prevista la riduzione del patto di stabilità dei comuni per gli anni 2014 e 2015 nella misura di 122 milioni annui per gli interventi di edilizia scolastica”.

Lo dice Emanuele Lodolini, deputato del Pd componente della commissione Finanze della Camera che ha presentato un ordine del giorno, accolto dal governo, al decreto Irpef in votazione alla Camera. “E’ necessario – si legge fra l’altro nell’ordine del giorno – individuare particolari forme di tutela per le province in dissesto al fine di garantire la salvaguardia della sostenibilità dei piani pluriennali di riequilibrio e dei piani di rientro delle gestioni commissariali per le province in dissesto e operare per individuare la copertura finanziaria necessaria per allentare, anche per le province, il patto di stabilità interno a fronte di interventi di edilizia scolastica sugli oltre 5000 edifici scolastici di cui fruiscono 2,5 milioni di studenti delle ciclo secondario superiore. Tutto questo è ancora più necessario se si tiene conto ad oggi 5 province hanno deliberato la procedura di riequilibrio e 2 hanno già dichiarato il dissesto finanziario. Ad aggravare la situazione anche la mancata erogazione dei contributi spettanti alle province, per l’anno 2013, a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio, e che ciò determina progressiva difficoltà di cassa, con oneri a carico delle finanze pubbliche per le necessarie anticipazioni in tesoreria. Il governo valuti anche l’opportunità di avviare per gli enti con maggiori difficoltà finanziarie un processo di moratoria triennale per il pagamento della rata dei mutui in essere con la cassa depositi e prestiti”.

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