Alluvione di Senigallia, lettera aperta di un lettore: “dove erano gli ambientalisti?”
Franco Barucca si rivolge a noi con una missiva, inviata anche al Presidente Spacca: alcune riflessioni
Un nostro lettore senigalliese, Franco Barucca, ci scrive per alcune riflessioni sull’alluvione che il 3 maggio ha colpito la città, allegando una lettera – che pubblichiamo integralmente – spedita pure a Gian Mario Spacca, Presidente della Regione Marche.
Barucca – cacciatore e volontario nella gestione della fauna – si pone, e pone, alcune domande sulle condizioni – “pietose” – dei fiumi, chiedendosi chi e cosa ne abbiano impedito la tutela e la messa in sicurezza fino a questo momento.
Nella seconda parte della lettera, il lettore lamenta la “totale assenza” delle associazioni ambientaliste (Wwf, ItaliaNostra, Lav, Lipu) nel momento dell’emergenza.
Di seguito il testo integrale della lettera di Franco Barucca.
Spettabile Presidente Regionale, Spacca Gian Mario
Mi chiamo Barucca Franco, sono nato a Senigallia il 26/04/1949 ho lavorato presso la stessa azienda per 41 anni, abito in via Capanna 46/d, sono in pensione e socio all’1% di un’attività gestita da mia figlia e mia moglie. Sono cacciatore e offro il mio tempo libero alla gestione della fauna.
Caro Presidente, quello che io e i miei colleghi volontari, fra i quali il presidente dell’A.T.C. AN1 e il presidente dell’A.N.L.C. di Senigallia e altri 50 uomini volenterosi ci chiediamo, è: quanto riusciremo a vivere in questo dissesto? Noi il 10% dell’anno lo viviamo nella natura.
In modo ineducato mi permetto di dare consigli al Governatore della regione Marche e di porredomande, con risposte.
1) Perche i torrenti-fiumi sono in condizioni pietose?
2) Perche il ponte Garibaldi dal piano delle isole che si sono create sotto al ponte nonsupera i 2.5 m?
3) Perche nel letto del fiume ci sono cespugli, alberi e tutto di più?. Chi si oppone alla rimozione?
4) Chi si oppone alla rimozione ha i fondi per risarcire i danni? Che si facciano avanti.
Caro Presidente-Governatore, le chiedo in modo drastico di bloccare i finanziamenti agli entiinutili e dannosi e dirottarli alla manutenzione dei fiumi e dei torrenti.
Una possibilità ci sarebbe, so che aziende di produzione ghiaia si erano offerte per pulire il Misa eanche una parte dell’Esino a costo zero per i cittadini ma so anche che il gruppo degliambientalisti si è opposto (con questa operazione si abbassava il letto del fiume di circa 1-1.5metri).
Io sono amico intimo di Franco Cicetti, figlio di un deceduto dell’alluvione.
Signor Presidente, io ho vissuto in prima persona la catastrofe e l’ho raccontata.
Ecco un riepilogo.
3 maggio.
H 9.00-9.30 rompe argine a Borgo Bicchia km. 2 da via Mercantini.
H 12.15 via Mercantini nel breve tempo di 10 minuti affonda sotto 40 cm di acqua.
Nessuno ci ha avvertito.
H 15.20 nel Ponte Fosso S. Angelo-Via Mercantini I’acqua non scorre: chiedo al personale della protezione civile, nel frattempo sopraggiunta, se la grata a ridosso della statale fosse chiusa. La risposta è stata affermativa, la grata era chiusa. In quel momento ho agito d’istinto, intorno a me non c’era più acqua….evaporava, immediatamente hanno comunicato via radio e la grata è stata aperta e nel giro di 30′ l’acqua è scesa di 60 cm.
Passiamo al giorno seguente: ho un’attività in via Mercantini, un disastro. Non chiedo elemosinama soltanto che tutto ciò non si ripeta mai più; chiedo al personale della Protezione Civile e agli agenti della guardia di finanza di chiudere la strada (via Mercantini) ai curiosi. Mi viene risposto che non ècompito loro. Di chi era?
Passiamo ai giorni successivi.
Un gran lavoro dei volontari venuti da varie province e regioni: posso citare ad esempio Caritas, Carabinieri, Protezione Civile. Queste persone ci sono state vicine con le parole e i fatti.
Ci sono stati molti ragazzi che si sono offerti a darci il loro aiuto, giovani soprattutto di Senigallia edintorni, che hanno svuotato e ripulito i nostri locali.
Caro Presidente, quelle che sono mancate sono le associazioni ambientaliste; mi dispiace, era illoro campo ma io non ho visto nessuno con lo stemma WWF-Italia Nostra-Lav-Lipu-ecc.
Mi sarebbe piaciuto vederne uno in faccia ma quando c’è da risolvere i loro danni si tengonoalla larga… si fanno vivi durante la stagione venatoria in gruppi di 5-6 su fuoristrada pagati da noi(non ho mai avuto contatti).
Signor Presidente, le chiedo subito di portare questo documento in Consiglio regionale, di farlo votare con il Consiglio completo e con chiamata nominale, per poi pubblicarne i risultati.
Oppure di inviare i risultati direttamente a casa mia.
Lei mi dirà: tu sei solo?
lo le rispondo di no.
Se vuole sono in grado di fornirle oltre 15.000-20.000 firme.
In attesa di sua risposta, le porgo distinti saluti.
Franco Barucca
A Gnagnolo dico: Non è forse vero quello che sostiene Franco Barucca? ma Lei ha mai visto in che condizioni sono i fiumi? può dire quando mai le associazione ambientaliste hanno promosso la pulizia degli alvei? o quanto meno non l'anno impedita?
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