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A Senigallia Renzo Rosso e un’equipe di avvocati per i cittadini alluvionati

Roberto Mancini nominato presidente della Commissione consiliare d'inchiesta - FOTO

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Alluvione Senigallia: i relatori dell'incontro a San Rocco

Notevole affluenza di cittadini quella registrata all’Auditorium San Rocco di Senigallia nella serata del 13 giugno. Parte da qui la nuova iniziativa a favore dei cittadini colpiti dall’alluvione del 3 maggio, voluta da un gruppo ristretto di avvocati del territorio. A fornire consulenza tecnica sarà il docente universitario Renzo Rosso, anch’egli presente alla conferenza di presentazione.L’incontro è stato moderato dal giornalista Luca Pagliari, il quale ha ceduto immediatamente la parola all’avvocato e consigliere comunale Roberto Paradisi, capofila del pool di legali aderenti all’iniziativa (gli altri sono Domenico Liso, Mirco Minardi, Carla Conti e Stefano Drago).

L’iniziativa nasce da troppe domande senza risposta  – esordisce Paradisi – e per informare su alcuni passaggi fondamentali. Se verranno ravvisate omissioni e colpea livello comunale, provinciale e regionale, cercheremo di individuare, gratuitamente e a nostre spese, ciò che non è stato fatto e che dovrà essere fatto per i cittadini vittima dell’alluvione“.

Alluvione: San Rocco gremito per l'incontro con Renzo RossoSono quindi seguiti gli interventi di due tecnici esperti della questione. L’ing. Arnaldo Giuseppe Fornaroli, già presente all’incontro organizzato dall’ass. Confluenze, ha messo al centro l’esigenza di smaltire la portata del fiume Misa in arrivo a Senigallia deve essere smaltita a monte e poi essere lasciuata libera di sfociare, senza impedimenti sotto i ponti: Vanno ripensate le vasche di espansione tra Bettolelle e Brugnetto, il corso del fiume nelle campagne, il quadro legislativo in vista di interventi pubblici e privati, la manutenzione degli argini, le operazioni di pulizia e dragaggio“.

E quindi Renzo Rosso, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia nel Politecnico di Milano, ha premesso che non esiste in questi casi una soluzione per garantire sicurezza assoluta, ma una “mitigazione” di fenomeni del genere, anche a causa della impressionante e frequente crescita di alluvioni negli ultimi quattro anni su scala mondiale.

Per quanto concerne l’alluvione del 3 maggio, il professore – carte alla mano e dopo una prima osservazione del Misa in seguito al suo arrivo – ha messo a fuoco i punti che si sono rivelati decisivi per quanto accaduto: la non porosità e la scarsa capacità di assorbimento dell’acqua da parte del terreno argilloso nel letto del fiume; il non aver preso in debita considerazione i livelli idrometrici e le portate del fiume; la non completezza del Piano di assetto idrogeologico (PAI), il quale contempla una situazione perfetta dove l’acqua può sormontare, non rompere gli argini.

Incontro con Renzo Rosso a San Rocco: avvocati sul palcoLe questioni poste dallo studioso sono state le seguenti: se i pluviometri hanno colto esaurientemente l’intensità dell’autonotiziario (e qui Rosso auspica un confronto con altri strumenti di informazione presenti sul territorio); se è arrivato prima il sormonto o la rottura arginale; se l’officiosità idraulica del corso d’acqua era ed è tuttora sufficiente; se sia stata effettuata una corretta manutenzione dell’alveo, degli argini e dei versanti; quali sarebbero state le aree allagate se il fiume non fosse esondato prima del centro abitato; la proposta di progettare casse di espansione  e/o scalmatori per limitare il ripetersi si ulteriori alluvioni.
Tutte domande alle quali Rosso e l’equipe di avvocati cercheranno di dare risposta mediante osservazioni e assistenza legale.

Intervento di Roberto Mancini all'incontro di San Rocco sull'alluvioneC’è tempo anche per annunciare che è stata assegnata la presidenza della commissione consiliare d’inchiesta a Roberto Mancini, di Partecipazione. Presente all’incontro, Mancini stesso ha annunciato che dalla prossima settimana verrà stilato il calendario delle audizioni: “Faremo un’indagine di tipo amministartivo per individuare scelte in modo tale che certe sciagure non debbano succedere. Perciò studieremo il PAI e ricostruiremo quanto accaduto tra il 2 e 3 maggio con l’aiuto dei cittadini chepotranno produrretestimonianze, memorie, foto e istanze.

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