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Senigallia, la Giunta approva variante Piano Arenili e conferma: mare balneabile

Ceresoni: "aiuta gli imprenditori balneari, tutela dune e spiaggia libera". Ma il Sib: "colonie sleali, un problema"

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Piano Arenili, variante. Da sin Pierpaoli, Ceresoni, Mangialardi, Ciccolini, Pasquini

Definitivamente approvata dalla Giunta comunale di Senigallia la variante al Piano degli Arenili.

Le modifiche accolgono alcune osservazioni (una cinquantina in tutto quelle pervenute) delle associazioni di settore spiega il Sindaco Maurizio Mangialardi – e sono rese necessariedalle mutate esigenze del mercato o dalla diversa sensibilità su alcune questioni rispetto al passato, si pensi ad esempio alle due concessioni per spiaggia dedicata ad animali da affezione, che sono già operative. Siamo pronti ad accogliere i turisti nel migliore dei modi e il mare di Senigallia è – lo ripeto ancora una volta – pienamente balneabile ormai dal 17 maggio scorso. Lo dimostra inequivocabilmente un certificato Arpam (che mostra alla stampa), le voci contrarie sono false e assurde”.

L’assessore all’urbanistica Simone Ceresoni spiega: “la variante adottata segue un principio: poche regole ma chiare. Gli imprenditori del settore sono ora messi nelle condizioni di lavorare meglio.

Questo, senza sacrificare la spiaggia libera, assicura l’assessore: “la quantità complessiva di spiaggia a disposizione di tutti è immutata e a ponente tornerà gratuitamente disponibile un tratto in precedenza occupato dalla scuola Ada Bianchi, che ha rinunciato alla concessione”.Allo stesso modo non vengono sacrificate le dune, che riteniamo fondamentali dal punto di vista paesaggistico ed ambientale. Quando è stato fatto, è avvenuto perchè in realtà  ciò che ci si è trovati davanti non era una duna ma un tratto sabbioso che ricopriva una vera e propria discarica abusiva, aggiunge Ceresoni tornando sulle polemiche che a metà maggio erano scaturite dalla decisione di rimuovere un cumulo di sabbia in un tratto del lungomare Da Vinci, in precedenza libero ed ora passato a concessione privata.

La variante interviene inoltre sulla possibilità di mantenere alcune strutture come i campi da gioco pure dopo l’estate, su quella di far accedere animali di affezione in tutti gli stabilimenti  (in entrambi i casi dopo intesa specifica col Comune e a fronte di alcune garanzie), nonché sulla somministrazione di bevande e cibi e sulle deroghe agli orari di apertura consentiti (nove).

Ma i rappresentanti delle associazioni di categoria non nascondono alcune perplessità.

Giancarlo Ciccolini (Sib Senigallia): “mi è difficile dare un giudizio preciso perché non ho avuto modo di consultare i provvedimenti decisi in Giunta come avrei sperato – afferma polemicamente – . Soprattutto mi auguro che siano state accolte alcune nostre osservazioni e si risolva davvero l’annoso problema delle colonie, che ci portiamo dietro da 30 anni”.

I nostri imprenditori devono fronteggiare costi fiscali elevati, diversi da quelli di certe colonie che non sono imprese balneari ma si comportano come lo fossero, facendo concorrenza sleale – aggiunge -. Ho dubbi anche sulle nuove spiagge per animali, che devono essere un servizio in più, ben specifico, non due concessioni uguali alle altre ma con in aggiunta la possibilità di portare cani”.

Ceresoni ha voluto rassicurare, replicando: “quando le colonie fanno attività sociale, sono ben accette, quando cominciano a offrire lettini e ombrelloni come qualcuno ha fatto in passato, no. La variante approvata ci offre gli strumenti per combattere questa forma di illegalità. Vigileremo non tollerando abusi, e chi non seguirà il piano, se ne prenderà le responsabilità“.

Sulla questione è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Comunale, e operatore balneare (Presidente Sib Marche), Enzo Monachesi:
quello delle colonie è un problema che si sarebbe potuto risolvere stabilendo un numero preciso e congruo di lettini e ombrelloni necessari per la loro attività. Ciò non è stato fatto, ma mi fido delle parole di Ceresoni e sono sicuro che egli farà rispettare le regole”.

Paolo Pierpaoli (Oasi Confartigianato) sottolinea: “negli anni sono stati compiuti passi in avanti per venire incontro a chi opera nel turismo balneare, e nonostante l’alluvione del 3 maggio ci siamo fatti trovare pronti, offrendo un messaggio positivo grazie pure all’impegno, eccezionale, dei volontari. Già nel primo week-end di giugno in molti si sono riversati negli stabilimenti senigalliesi. Tanto ancora però è assolutamente necessario fare: noi non molleremo l’osso su alcuni aspetti, penso per esempio alla necessità sempre più impellente di mantenere in piedi le strutture anche nel periodo invernale. Continuando nel modo attuale invece destagionalizzare l’attività e investire in essa, sarebbe praticamente impossibile”.

Tema “caldo” quest’ultimo per tutte le associazioni di categoria, benché legato alle scelte della politica nazionale che nel dicembre 2013 non ha tramutato in legge il Decreto Salva Roma, contenente una norma che avrebbe permesso ai concessionari di beni demaniali marittimi di mantenere i manufatti fino alla scadenza della concessione; “un aspetto – evidenzia ancora Monachesi – sul quale tuttavia anche a livello locale si dovrà iniziare a riflettere al più presto. Non dimentichiamo che le imprese pagano il canone demaniale per tutti i 12 mesi dell’anno.

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