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Politica agricola 2014-2020, accordo Regioni-Ministero

Malaspina, assessore all'Agricoltura delle Marche: "Una svolta positiva l’inserimento dell’aiuto al grano duro"

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Maurizio Martina

Una svolta per arrestare la continua perdita di superfici a grano duro, stimata negli ultimi anni in circa 500.000 ettari; una conquista per la produzione di pasta nazionale made in Italy, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo“.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Maura Malaspina, sottolinea, con queste parole, l’accordo raggiunto sulla nuova politica agricola comune 2014-2020, tra la Commissione politiche agricole della Conferenza della Regioni e il ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina, in merito al “primo pilastro”: quello dei pagamenti diretti.

Malaspina sottolinea l’importanza dell’inserimento del grano duro fra gli aiuti “accoppiati ai seminativi” del centro sud. “L’Italia già ora copre appena il 50 per cento del proprio fabbisogno di frumento duro, indirizzato alla produzione di semole e pasta esportate in tutto il mondo – ricorda l’assessore – Attuando, poi, un sano e opportuno avvicendamento, si potranno aiutare anche le colture proteiche ed oleoproteaginose, di cui conosciamo bene l’importanza per i nostri territori e per le filiere zootecniche Ogm free. In questo modo il sistema dei seminativi può tenere, sia in termini economici che ambientali“.

L’assessore ha anche richiamato l’attenzione “su come l’abbandono, in questi anni, della semente certificata abbia creato problemi di qualità delle produzioni, nonché un aumento dell’utilizzo di erbicidi e fitofarmaci per l’uso di semente non identificata e di scarsa qualità“.

Seminare prodotto certificato – continua Malaspina – dà la possibilità di utilizzare semente di buona qualità (in termini di purezza, sanità, germinabilità), di diminuire la quantità di seme, di scegliere le varietà che meglio si adattano alle diverse condizioni geopedologiche e climatiche e che possono raggiungere profili qualitativi rispondenti alle diverse esigenze dell’industria, diminuire i trattamenti erbicidi e anticrittogamici. Utilizzare semente certificata significa, poi, tracciare fin dall’inizio la filiera“.

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