Delitto del catamarano: “De Cristofaro? Non sarà facile ritrovarlo”
Il procuratore Macrì: "la sua fuga era pianificata e l'allarme ritardato l'ha favorita"
“Filippo De Cristofaro? Non sarà facile ritrovarlo. E’ chiaro che la sua è stata un’evasione pianificata e l’allarme scattato con un paio di giorni di ritardo ha favorito la sua fuga“.
Si esprime così il procuratore generale delle Marche Vincenzo Macrì, nel commentare la scomparsa dell’uomo, condannato all’argastolo per il Delitto del catamarano, celebre caso di cronaca italiana degli anni ’80.
De Cristofaro – considerato colpevole dell’omicidio della skipper pesarese Annarita Curina, il cui corpo venne ripescato al largo di Senigallia il 28 giugno 1988 – non è rientrato nel carcere di Porto Azzurro (Isola d’Elba) il 21 aprile 2014: in realtà l’uomo – ora sessantenne – aveva lasciato l’isola il 19 aprile ma nessuno, nonostante fosse previsto l’obbligo di firma nella caserma dei carabinieri lo stesso giorno alle 17, ha dato l’allarme fino al 21, data prevista per il rientro in carcere dopo un permesso premio per Pasqua.
Sull’evasione la Procura di Livorno ha aperto un fascicolo.
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