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Alluvione: risorse, vasche d’espansione e nuovo piano idrogeologico le priorità

Da Enrico Rimini alcune riflessioni e proposte per il post alluvione: "La politica deve fare la sua parte"

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Senigallia sott'acqua per l'alluvione del 3 maggio 2014

In merito al post alluvione, che le scorso 3 maggio ha colpito la nostra città in maniera prepotente e devastante, la politica cittadina deva fare una forte riflessione, lucida e determinata, concentrandosi in tre aspetti fondamentali.

Primo: fare di tutto per avere risorse per far ripartire famiglie e imprese.
Secondo: far partire subito il progetto, già approvato, delle vasche d’esondazione, oltre a far fare subito dagli enti preposti un intervento strutturale al letto del fiume Misa e ai suoi rispettivi argini nei punti deboli.
Terzo: verificare e successivamente modificare il piano idrogeologico del nostro comune.

Tutto il resto sono chiacchiere, parole e fiumi di parole, i nostri cittadini, non hanno bisogno di dibattiti sterili e polemici, per le polemiche, voci da corridoio e per le accuse ci sono le autorità preposte che lavorano e devono lavorare per stabilire le competenze e le verità.

PRIMO PUNTO: la fase attiva inizierà subito dopo le elezioni quando i riflettori propagandistici saranno abbassati, li vedremo e dovremmo pretendere quanto promesso e subito, spingendo tutti, ognuno nel suo ruolo e nelle sue competenze e conoscenze. Impegnando il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Governatore Spacca a darci risposte concrete ed immediate su risorse e blocco della tassazione a tutti i livelli per famiglie ed imprese colpite, lo dobbiamo pretendere!!
SECONDO PUNTO: chiedere la partecipazione al prossimo consiglio comunale del Governatore Spacca, del commissario provinciale Casagrande e del responsabile regionale della protezione civile, i quali non devono venire per fare un dibattito, ma per portarci, atti alla mano, fondi e date di inizio lavori per vasche d’esondazioni sistemazione degli argini e abbassamento del letto del fiume Misa.
TERZO PUNTO: Aprire subito con la commissione consiliare competente il dibattito sul piano idrogeologico, darsi un tempo di studio non superiore ad un mese per poi proporre una modifica, la più condivisa da tutti gli Amministratori e consiglieri e dagli esperti competenti, alla luce di quanto accaduto.

Oggi non esistono le polemiche di colore politico, oggi esistono migliaia di nostri concittadini che devono avere quanto loro spetta, la nostra città ha dato un grande segno, ed è quello di non stare a guardare aspettando la “manna”, ma di agire e di agire subito, rimboccandosi le maniche e dandosi da fare, la politica deve fare altrettanto e visto il grande gesto della collettività, la quale ha rimesso in sesto una città devastata, Senigallia non ha nessuna “magagna” da nascondere e nessuna coda di paglia, ma ha solo la forza di pretendere quanto dovuto.

Io nel mio piccolo cercherò di fare questo, il lavoro dei cittadini l’abbiamo visto tutti, adesso la politica deve fare la sua parte, ricordando che il vero lavoro della politica responsabile in merito all’alluvione inizia adesso.
Poi alla fine i cittadini, come sempre sapranno scegliere e distinguere tra i fatti e le parole!

Commenti
Ci sono 2 commenti
un povero tra i poveri (di politica) 2014-05-23 13:50:43
"GIOVANE CON IDEE CHIARE E VOGLIA DEL FARE"
Qualsiasi piano è meglio di niente. Persona mai al di sopra delle righe educato e non presuntuoso. Aver messo in fila le problematiche prioritarie evidenziando una soluzione da parte di un giovane e con una relativa esperienza politica non è da poco. Bravo Rimini. Avevo segnalato le problematiche relative a piani di emergenza del territorio nelle elezioni 2010 con particolare attenzione a quello sismico. Ho più volte scritto, nei miei commenti a vari articoli del sito, che ci sono persone che si metterebbero a disposizione gratuitamente per studiare ed ideare soluzioni o piani relativi alle varie emergenze del territorio senigalliese. Ci sono persone a Senigallia, che sono in pensione, ed hanno capacità ed esperienze per farlo e non costerebbe nulla al Comune. Basterebbe interpellarli o chiederlo dandogli mandato ad uno studio delle varie problematiche. Basterebbe una stanza un tavolo e delle sedie dove ritrovarsi. Poi passerebbero le idee per uno studio di fattibilità alle autorità che provvederanno. QUALSIASI PIANO E' MEGLIO DI NIENTE. Bravo Rimini.
Mario Rossi 2014-05-23 22:54:48
A proposito di fiumi di parole, la vasche di esondazione esistono già !! In località Marazzana, dopo l'alluvione del '76, ai abitanti sono stati dati tanti miliardi di vecchie lire per questo scopo !! Cos'è successo questa volta ?? Forse qualche abitante si è dimenticato di tutti quei soldi, ed ha impedito la rottura degli argini ?? Perché altre spiegazioni, non me le so dare !!
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