Lutto a Senigallia per la scomparsa della dipendente comunale Amelia Mariotti
Aveva a lungo collaborato alle più importanti iniziative culturali della città
La comunità senigalliese è in lutto per la scomparsa della dipendente comunale Amelia Mariotti. “Amelia era una personalità riconosciuta della cultura della nostra città, un’attenta e competente artefice della valorizzazione del nostro patrimonio artistico” – ha dichiarato il Sindaco Mangialardi.
“Ha curato importanti iniziative: dalle mostre “Una città nel quadro”, alla successiva “Restauro tra pubblico e privato”, entrambe alla Rocca Roveresca, alla creazione della stagione teatrale per ragazzi. Mancherà a tutti noi la sua l’intelligenza fertile, la sincera umanità e forza d’animo, oltre che il contributo prezioso che ha offerto alla nostra città e al nostro territorio”.
Negli ultimi tempi aveva studiato i possibili contenuti del nuovo Museo della città che si intende allestire nel Palazzetto Baviera appena restaurato, immaginando percorsi espositivi e collegamenti artistici con il consueto talento e lungimiranza e suggerendo proposte innovative, capace com’era di guardare sempre avanti usando tutte le possibilità offerte dalla nuove tecnologie.
Ma la competenza, l’amore, la passione per l’arte e per questo territorio vengono da lontano. Dalla stagione dell’Associazione Intercomunale delle valli del Misa e del Nevola per la quale Amelia costruì il progetto di catalogazione di tutti i beni culturali da Senigallia ad Arcevia, un’opera immensa che vide la partecipazione di decine di autori di schede, dai dipinti agli edifici, dalla musica popolare agli archivi.
Negli anni Novanta venne quindi nominata direttrice del Centro Beni Culturali della Provincia di Ancona avviando la ricerca sui beni storico-artistici e architettonici dell’Ottocento anconetano, progetto che si concluse con la pubblicazione del volume “L’800 in Provincia di Ancona – Proposte di lettura”, opera immaginata con un format innovativo, ovvero a schede, e dunque in grado di accogliere nuovi contributi di studio e ricerca.
A lei venne poi affidata la progettazione e la realizzazione del museo delle arti monastiche di Serra de’ Conti. La conoscenza e la stima acquisita dalle suore di quel paese le hanno permesso di dare vita, anche in questo caso, ad un progetto museale nuovo ed originale nella sua impostazione aperto non solo agli oggetti, ma anche alle emozioni e sensazioni.
La sua passione per l’arte non ha conosciuto soste. Lo scorso agosto firmava la scheda relativa al Battesimo di Luca Signorelli, opera di Arcevia ed esposta alla mostra “Sotto un’altra luce” ospitata alla Rocca Roveresca, ultimo segno questo di un amore per l’arte e di una passione che ha saputo trasmettere a tutti coloro con cui ha collaborato.
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