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Trovata la Santa Maria, la caravella usata da Colombo per solcare l’Atlantico

Eccezionale scoperta di un'equipe americana a largo di Haiti

Cristoforo Colombo

Dopo oltre cinque secoli dal suo naufragio, sembra destinata a tornare in superficie la Santa Maria, una delle tre caravelle utilizzate da Cristoforo Colombo per attraversare l’Atlantico e approdare nel nuovo mondo.

La scoperta è stata effettuata da un’equipe di esploratori americani condotti dal noto Barry Clifford, che dopo aver ridotto tramite studi e mappe geografiche l’area del possibile naufragio, ha poi analizzato il fondale marino e compreso che quell’anomalia in realtà nascondeva una delle navi più famose di tutti i mondi.

E’ stato proprio l’esploratore americano ad annunciare la scoperta al giornale inglese The Indipendent. Ha affermato di aver analizzato la geografia marina, la topografia e le prove archeologiche; di aver studiato le correnti marine e i possibili movimenti del relitto durante e dopo il naufragio; di aver fotografato ed esplorato i fondali fino a pensare che quel relitto appartenga proprio al navigatore genovese partito da Palos, in Andalusia, il 3 agosto 1492, assieme alla Pinta e alla Nina.

La caravella, anzi, la caracca (un’imbarcazione di oltre 20 metri con tre alberi) affondò dopo l’impatto con la barriera corallina a largo di Haiti, nel dicembre del 1492.

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