Agli “Amici” vicini e lontani di Facebook, Attenzione!!
A quelli senigalliesi ancor di più: la rabbia vi potrebbe far "impantanare" nei vostri stessi commenti
Il fatto di essere rimasto appena 24 h. senza la possibilità di leggere e ribattere i commenti degli “amici” su FB, causata dell’esondazione del Misa che ha interrotto le connessioni ADSL, mi ha fatto sentire come in una specie di astinenza informatica, come un figlio orfano della Rete.
Ma oggi a distanza di una decina di giorni, ripensandoci attentamente, mi sono reso conto che si può sopravvivere ugualmente e forse ancora meglio senza questa spada di Damocle sulla testa. Perchè poi FB anche di questo si tratta.
Intanto, tutta questa alta tecnologia sembra abbia “toppato” di brutto in questa occasione, perchè l’acqua ha avuto il sopravvento sulla stessa. Sono saltati i server, le centraline elettriche erano fuori uso, l’ADSL è rimasta spenta in più punti della città e per diversi giorni ed anche gli eventuali segnali di fumo alla pellerossa sarebbero stati inutili in considerazione del fatto che come avresti potuto accendere il fuoco in mezzo a tanta acqua? Ed allora ho pensato che Guglielmo Marconi, con la scoperta delle sue onde radio, è rimasto sempre attuale, offuscando la fama di Mark Elliot Zuckerberg.
E’ sempre utile, in questi momenti di difficoltà, avere più un transistor, munito di pile, che un PC o un Cellulare o un Tablet: belli, ma altrettanto impossibili da connettere. Con la radiolina sei in grado di seguire quello che avviene invece intorno a te. Se poi ci sono dei radioamatori sei superfortunato, sei in grado anche di comunicare con l’emisfero opposto. Ma questo è un altro discorso.
Ritornando agli amici di Fb, passata la buriana dell’acqua e del fango, dei tam-tam per l’organizzazione dei soccorsi, si è cominciato, sempre su queste pagine, a fare il processo del lunedì, questa volta non calcistico, ma delle responsabilità. A chi imputare le colpe, a chi addebitare i danni. Ma quello che più mi è saltato all’occhio, è stata l’accusa-difesa-condanna, il tutto in non più di due, tre righe. Con la stessa immediatezza con cui l’acqua ed il fango ci ha coperto.
Non tutti, logicamente! Qualcuno ha cercato di farsi delle domande, darsi delle risposte, fornendo documentazioni di quanto dicevano. Però con la massima sincerità devo dire che la cosa non mi è risultata simpatica, anche perchè le responsabilità, come si deduce dai commenti, vengono addossate solo all’ultimo periodo di gestione amministrativa, quando invece queste responsabilità sono state tramandate da decine e decine di anni. I responsabili, quindi, credo che debbano essere individuati in più di uno. Anzi dirò di più, che se non fosse perchè si incolpa in primis una natura innocente e se colpevole, solo di riprendersi quanto le era stato tolto, dovremmo ammirare per la correttezza degli ultimi, considerati gli unici responsabili, perchè almeno fin ad ora non li ho sentiti alzare una parola contro coloro che li hanno preceduti e che dovrebbero essere furiosi avendo ricevuto in mano questo cerino acceso, che ora brucia e non poco.
Ma oltre i giudizi, affrettati o meno, giusti o errati che possano essere, leggo anche insulti gratuiti, apprezzamenti espressi con parole al limite del legale, comunque sia non certo dettati dalla buona educazione. Si può comprendere la rabbia di chi ha perduto tutto, ma contrapposta a questa c’è quella di chi si vede messo sotto accusa, non potendosi difendere, al momento, in alcun modo, perchè la barca non si lascia finchè tutti non sono stati tratti in salvo. Poi si vedrà!
Ed allora, “Amici di FB” attenzione, perchè è questione di un attimo il vedersi citati per una querela di diffamazione o altro.
A rendere pubblica questa evenienza è lo stesso Facebook che in questa nota scende in tutti i particolari.
Infatti non si è assolutamente immuni da querela per il semplice fatto di non aver scritto il nome di colui alla quale l’epiteto era indirizzato, perchè recentemente in una sentenza ha sancito che se la località, l’attività svolta, il tipo di accusa, ecc. sono facilmente intuibili per risalire all’accusato, il colpevole è tenuto a pagare pegno.
Come pure non si pensi di sfuggire ai controlli, per il semplice fatto che si usi un nickname, perchè siamo tutti schedati con un indirizzo mail e che le Forze dell’Ordine sono in grado di risalire sempre a quello che si considera “anonimo”.
Amici si, ma ricordate che cosa l’esperienza dei vecchi attraverso i proverbi ricorda ed insegna: “Chi trova un amico trova un tesoro”. Non vorrete mica pensare di trovare sulle pagine di FB un diamante rosa?? Ed allora, sarà bene, alla luce dei fatti, usare sempre un tono il più possibile civile.
Ma su alcuni pasai dell'articolo non si può esimersi dall'intervenire:
1."le responsabilità vengono addossate solo all'ultimo periodo di gestione amministrativa quando queste sono state tramandate da decine e decine di anni". Sì, però la gestione amministrativa del territorio è rimasta tal quale a quella delle precedenti amministrazioni. Senza discontinuità di sorta. E poi ad essere messo sotto accusa è la gestione dell'evento . E l'evento lo gestisce l'amministrazione in corso, mica quelle di qualche decina d'anni fa.
2. "Non li ho sentiti dire una parola contro coloro che li hanno preceduti". Ma guarda caso che quelli che li hanno preceduti, da decine e decine di anni, sono della stessa sponda politica ( sia localmente che in Regione). Di altro colore, siamo sicuri che sarebbero stati silenti nella stessa misura?
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