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“A dieci giorni dall’alluvione, Senigallia è già bellissima”

L'on. Lodolini sollecita il governo per lo stato di emergenza e perché si riducano i rischi idrogeologici

Senigallia alluvionata: la zona di Borgo Molino

A dieci giorni dall’alluvione che ha colpito Senigallia sono ancora nitide davanti a noi le immagini di devastazione provocata dalla furia dell’acqua, che in pochi attimi ha distrutto vite umane, cancellato ricordi, messo in ginocchio molte attività economiche e sconvolto la vita di centinaia di famiglie.

Ho avuto modo di vedere con i miei occhi quanto accaduto. L’ho fatto senza clamori, senza foto sui Social, recandomi di persona lo scorso 5 maggio a Borgo Bicchia, ma non solo.
Più forte della pioggia e della violenza dell’acqua è stata la risposta della città e di migliaia di volontari provenienti anche dal comprensorio, che hanno aiutato tante famiglie. La macchina dei soccorsi, coordinata dal Comune, non si è mai fermata e dopo solo 10 giorni Senigallia è già bellissima.

Le ferite di chi ha perso i propri cari non si potranno rimarginare, per superare la paura e il senso d’impotenza servirà tempo.
La ricognizione dei danni è quasi completata e sarà possibile richiedere immediatamente lo stato di calamità naturale per accedere a quelle risorse necessarie che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha promesso di reperire quando, subito dopo l’alluvione, è venuto a Senigallia.

Ringrazio per il grande lavoro svolto il Sindaco Maurizio Mangialardi, al quale va la mia solidarietà e il mio sostegno, e la sua amministrazione; la città è stata ripulita in sole 240 ore, le strade sono state sgomberate da 4000 tonnellate di rifiuti, un record e un “unicum” in Italia per efficienza organizzativa, un primato di cui andare orgogliosi.

Ora le istituzioni tutte dovranno fare la loro parte, con riscontri concreti rispetto agli impegni assunti. Incalzerò il Governo su questo.
Ripeto quanto già chiesto al Governo intervenendo in Aula a nome del Gruppo Pd: nell’immediato serve accogliere con sollecitazione la richiesta di stato di emergenza che la Regione Marche ha inoltrato il 5 maggio; occorre destinare risorse aggiuntive per gli ammortizzatori in deroga per i lavoratori dipendenti di imprese operanti nelle zone alluvionate; bisogna destinare risorse per le popolazioni e per le imprese per superare l’ emergenza e una moratoria che interessi imprese e cittadini per il pagamento delle imposte.

Nel medio periodo deve diventare prioritaria per il Governo una nuova politica di riduzione del rischio climatico e un’efficiente gestione degli impatti ad esso connessi. La riduzione del rischio passa attraverso investimenti in infrastrutture, nel ridisegno delle modalità di progettazione sul territorio e per il territorio, nella costruzione di nuove e più moderne opere di ingegneria in grado di contenere gli impatti.

Commenti
Solo un commento
Ettore 2014-05-14 06:51:48
Non bastava l'alluvione...
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