Il sindaco e la giunta visitano Borgo Bicchia: “Verso la normalità”
Procedono spediti i lavori in una delle zone più colpite dall'alluvione - FOTO e VIDEO
Passata la fase emergenziale di gestione dell’alluvione, Senigallia è un brulicare di uomini e mezzi impegnati nel ripristino della normalità in tutte le aree devastate dall’allagamento del 3 maggio. E, nella mattinata di lunedì 12 maggio, il primo cittadino Maurizio Mangialardi, assieme a diversi esponenti della giunta comunale, ha fatto visita ad alcune case e attività della frazione di Borgo Bicchia, gravemente colpita dall’alluvione.
Tante le situazioni ancora al limite, tra case completamente invase e seminterrati ancora da liberare dai mobili distrutti dalla potenza dell’acqua nonostante fossero posizionate nella parte più alta della zona, come in fondo a via I maggio o via dell’Unità. Alle persone residenti a Borgo Bicchia il sindaco e la giunta hanno voluto dare un segnale di vicinanza oltre a spingere per lo sgombero e la pulizia delle strade.
Un segnale che dimostra come la situazione stia tornando alla normalità il più velocemente possibile e come, nonostante siano trascorsi solo una decina di giorni, la città sembri nuovamente trasformata – questa volta in positivo – anche se di cose da fare ce ne sono tante se solo si considerano le oltre 2670 abitazioni e le 56 strutture alberghiere interessate dall’evento.
Ora infatti parte la fase strutturale degli interventi di ripristino, sia degli ammortizzatori sociali ma anche in vista della stagione estiva, e la fase della pianificazione per risistemare una zona molto vasta ed eterogenea quale quella di un fiume uscito dagli argini in più punti e diversi da quelli a cui si era abituati.
“Prevedere disastri simili non è possibile” ha dichiarato Mangialardi, “perché il fiume si è creato un altro letto su cui scorrere, una cosa mai vista prima. Ora si può parlare di aggiornare i piani di emergenza, ma prima di sabato non si sarebbe mai potuto anche solo pensare una cosa simile“.
Certo è molte persone lamentano una lentezza dei soccorsi (gli stessi vigli del fuoco erano impegnati con l’allagamento della loro sede) e un mancato avviso (considerate le comunicazioni telefoniche interrotte) che, se non le case, avrebbe potuto salvare le automobili e soprattutto le persone. In molte zone della stessa Borgo Bicchia, anche in quelle posizionate più in alto rispetto alla s.p. Arceviese, i residenti stanno lavorando a pieno ritmo tra pareti sfondate, scalini letteralmente fatti saltare dalla pressione dell’acqua, e gente scampata al pericolo solo dopo essersi rifugiata sugli alberi.
“Una cosa mai vista prima” ripetono, tra una secchiata di acqua e fango e un mobile da gettare. La normalità, forse in apparenza, sta tornando. Ma ci vorranno mesi.
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