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Alluvione di senigallia: l’uomo ha forse perso la memoria, ma la natura no

Le domande del Meetup M5S Senigallia su come è stata gestita la situazione durante l'inondazione della città

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Alluvione a Senigallia: la valle del Misa allagata

I cittadini di Senigallia sono ancora intenti, con la pala in mano, ad aiutare amici, parenti, conoscenti e chiunque ne abbia bisogno a riemergere dal fango, ma la campagna politico-mediatica è già in azione. E’ incominciata subito a Senigallia, con il blitz di Renzi nel pomeriggio di domenica 4 maggio, ma subito è stata stigmatizzata dai commenti e dalle reazioni degli abitanti, soprattutto di Borgo Bicchia, la frazione più colpita dall’alluvione, che hanno evidenziato come dalle loro parti il premier non si sia proprio visto, ma che sia giunto solo in Comune dove erano appostate le tv, non certo nelle zone devastate.

Non è sfuggito comunque a Beatrice, una ragazzina di appena 16 anni, che, come riportato dai giornali locali, avvicinandosi al premier, circondato da una moltitudine di microfoni, telecamere, taccuini e cellulari (per i “selfie” tanto amati dai nostri politici), lo ha apostrofato con queste parole: “Rinunciate a metà del vostro stipendio per tre mesi, così potete aiutare Senigallia. E’ importante fare, non contano le parole“. Ma il coraggio di Beatrice ha avuto poco più di un trafiletto in seconda pagina il giorno seguente, in quanto sull’edizione del lunedì 5 maggio, di uno dei più letti giornali locali, primeggiavano le foto dell’incontro del premier Renzi con i grandi politici locali, dal governatore Gian Mario Spacca al Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, che nulla avevano a che vedere con l’apocalisse in cui in quel momento versava l’altra metà della città.

Estremamente toccanti ci sono apparse, al di fuori dei riflettori dell’ufficialità, le parole di un cittadino di Senigallia, il quale lamentando come sia mancato qualsiasi riferimento alle eventuali responsabilità fin dalle prime esposizioni pubbliche da parte di chi, forse, ne avrebbe avuto il dovere, così si è espresso: “Tra il doveroso cordoglio per le vittime, il malcelato compiacimento per la visita del Presidente del Consiglio, e le pur condivisibili frasi di prammatica sul coraggio dei cittadini e il valore dei tanti volontari impegnati, pare si stia iniziando a costruire una strategia – che da giornalista ben conosco – atta a distrarre le persone dalle domande essenziali“.

E le distrazioni mediatiche non sono mancate nemmeno l’indomani, 7 maggio, quando dalla prima pagina di un noto quotidiano locale quasi scomparivano l’alluvione di Senigallia ed i suoi lutti, per dare ampio spazio alla polemica ed alla propaganda politica, con titoli a caratteri cubitali del genere: “GRILLO provoca ma ha tutti contro. ‘Renzi sciacallo’ per la visita a Senigallia. Reazioni a catena contro il comico“. Per un tweet di Grillo, come abbiamo appreso dallo stesso quotidiano, si sono scatenati, oltre al Sindaco di Senigallia, anche tutti gli stati generali del PD come Alessia Morani, Camilla Fabbri e molti parlamentari marchigiani.

Tanto è stato lo spavento causato dal tweet di Grillo e l’eco mediatica delle reazioni politiche, che quasi è passata in secondo piano, sempre sui medesimi quotidiani locali, la dichiarazione dell’assessore all’urbanistica di Senigallia, Simone Ceresoni, sotto il titolo “Allerta impossibile, il Misa ha saltato”.
Questo titolo ci crea non pochi dubbi sull’effettiva conoscenza da parte del nostro assessore all’urbanistica dei tempi e delle modalità in cui si è verificata l’inondazione nella nostra città. E pensare che dai video pubblicati su facebook di sabato 3 maggio, l’inondazione di Pongelli di Ostra Vetere, a circa 15/20 Km da Senigallia, risulta essersi verificata intorno alle h. 5,30 circa; nella frazione Vallone (a 7-8 chilometri circa dalla città) l’esondazione sembrerebbe essersi verificata verso le h. 9,00 e nella frazione Borgo Bicchia verso le h. 10,00 (quattro-cinque chilometri), mentre in città la situazione, comunque già grave alle h. 10,00 circa per le condizioni di piena del Misa, sarebbe diventata davvero tragica verso le h. 12.30, con l’irrimediabile allagamento di tutta la zona sud della città.

Con questa situazione, invece, sorgono spontanee a noi cittadini alcune domande: “Perché la popolazione non è stata avvisata?”; “Perché si sono sottovalutati in tal modo non solo gli allerta meteo giunti dalla Protezione civile, ma anche e soprattutto l’evidenza delle condizioni territoriali estremamente drammatiche?; “Perchè si parla di un evento imprevedibile nella zona in cui è accaduto?” “Non sanno tutti a Senigallia che nell’attuale Viale IV Novembre, scorreva un tempo non troppo immemorabile, il Canale o Rio della Penna?”; “Non sanno tutti a Senigallia che il “Portone” era una sorta di chiusa costruita in età medioevale ed utilizzata nei momenti di piena del Misa?; “Il Piano di emergenza idrogeologico non ha tenuto conto della situazione geomorfologica originaria della città?”
Diciamo che di ciò l’uomo ha forse perso la memoria, ma la natura no!

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