Lodolini a Governo: “Accogliere subito richiesta stato emergenza per le Marche”
Il Deputato PD: "Occorre prevenire. Agire non reagire per far fronte alla sfida del cambiamento climatico"
Accogliere con sollecitazione la richiesta di stato di emergenza che la Regione Marche ha inoltrato il 5 maggio; destinare risorse aggiuntive per gli ammortizzatori in deroga per i lavoratori dipendenti di imprese operanti nelle zone alluvionate; destinare risorse per le popolazioni e per le imprese per superare l’ emergenza e ripristinare condizioni di normalità; una moratoria che interessi imprese e cittadini per il pagamento delle imposte.
Sono queste le richieste , che ho avanzato a nome del gruppo Pd, intervenendo la scorsa settimana in Aula alla Camera dei Deputati.
Serve però anche iniziare a ripensare, tutti insieme, ad una gestione del territorio più integrata e più condivisa dove il tema della prevenzione sia centrale. Bisogna investire sulla protezione delle infrastrutture, sulla manutenzione del territorio, sulla riduzione del consumo di suolo, sullo sviluppo di sistemi di allerta all’avanguardia e sulle politiche integrate per il cambiamento climatico. Non è più tempo per intervenire sul contingente. Non basta più. Dobbiamo iniziare ad investire sulla prevenzione, per affrontare la sfida che ci troviamo davanti: quella del cambiamento climatico.
Non è più pensabile affrontare le situazioni di emergenza come se fossero situazioni spot, inaspettate. Dati scientifici testimoniano come il clima stia cambiando repentinamente. L’ultimo report dell’IPCC testimonia in aggiunta come ciò sia dovuto al forte impatto antropico. I fenomeni sono sempre più frequenti ed intensi ed i danni ingenti. Danni ambientali, ma soprattutto danni economici ed infrastrutturali.
Per tale motivo la riduzione del rischio climatico e l’efficiente gestione degli impatti ad esso connessi deve diventare una priorità assoluta di questo governo. La riduzione del rischio passa attraverso investimenti in infrastrutture, nel ridisegno delle modalità di progettazione sul territorio e per il territorio, nella costruzione di nuove e più moderne opere di ingegneria in grado di contenere gli impatti.
Protezione delle infrastutture energetiche, salvaguardia dei litorali costieri, riqualificazione urbana, incremento del verde, applicazione delle tecnologie“smart” per l’attivazione di sistemi di allerta e di early warning sono solo alcune delle misure che devono essere prese il prima possibile
Agire, non reagire, questo è il segreto per far fronte alla sfida che il cambiamento climatico ci sta ponendo.
Per tanto chiedo che:
1. La Strategia Nazionale sull’Adattamento al Cambiamento Climatico venga definitivamente adottata e poi sostenuta finanziariamente dal Ministero e poi dalle Regioni in modo organico e concertato. Dovrà essere sviluppato un approccio alla Panificazione per l’Adattamento di “area vasta” che individui nelle Città gli attori primaria, facendo seguito anche alle richieste Europee di avviare il Patto dei Sindaci per l’adattamento. Perchè non è possibile che oggi i Sindaci vengano lasciati da soli ad affrontare problematiche complesse, con mezzi non idonei.
2. Le Regioni sostengano gli investimenti sui loro territori, attraverso la piena attuazione degli indirizzi definiti dalla Commissione Europea per l’allocazione dei fondi strutturali 2014 – 2020, recependo nel Proprio Programma Operativo le aree tematiche numero 4 “Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio” e numero 5 “Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e la gestione dei rischi”
3. si lavori sull’adattamento “leggero”, ovvero sul potenziamento degli investimenti in Information and Communication Technology e sulla sensoristica applicata al monitoraggio e all’analisi del rischio, sui sistemi di allarme e sulla raccolta dei dati utili alla costruzione di modelli climatici previsionali. In generale sulla costruzione di una Smart Resilient City. Maggiore è la sovrastruttura tecnologica a supporto dei processi decisionali, maggiore è anche la capacità del sistema urbano di essere flessibile e resiliente.
...1)costruire nei prossimi piani solo ed esclusivamente sopra il livello del mare?...non mi sembra una brutta idea;
...2)dacci i soldi e la possibilità di pulire i fossi, togliendo le piante che ostacolano il deflusso dell'acqua e dragando un po' della troppa ghiaia accumulata dopo la vergognosa legge che non permette più l'utilizzo della ghiaia di fiume ...provocando col tempo un innalzamento del letto dei fiumi, ed un inevitabile rimpicciolimento della sezione di deflusso;
...3)dire al Sindaco di svegliarsi un po', perchè a Pianello e Casine di Ostra il Misa ed il Nevola dalle 6.30 alle 7.30 del mattino avevano già strabordato distrutto parecchi scantinati e si stavano già iniziando a ritirare...tutto in un'ora o poco più...quindi l'acqua sarebbe venuta giù dopo 4 ore...si sapeva...!!
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