Alluvione di Senigallia: “un evento mai visto prima, per quantità e modalità”
Il punto della situazione a quattro giorni dall'evento che ha causato tre vittime e danni ingenti
13 milioni di metri cubi d’acqua e fango si sono riversati sulla città creando un evento disastroso, veloce e imprevisto, come mai registrato nel senigalliese, che ha causato tre vittime, una ventina di sfollati (quelli rimasti attualmente) e danni ingenti da Ostra a Senigallia. Sono questi i dati principali che sono emersi dalla conferenza stampa sull’alluvione che ha colpito il territorio venerdì 2 e sabato 3 maggio 2014.
Una conferenza stampa a cui erano presenti tutti i componenti del Centro operativo comunale per fare il punto della situazione a quattro giorni dall’evento in merito alla ricostruzione dei fatti avvenuti. “Un evento devastante – ha esordito il primo cittadino Maurizio Mangialardi – che ha lasciato in migliaia senza affetti, senza ricordi, senza mobili che devono ora essere buttati come spazzatura. La struttura comunale e le forze dell’ordine si sono prodigate eccezionalmente per rispondere a questo disastro, senza passerelle (come qualcuno ha voluto etichettare la visita del primo ministro Matteo Renzi, Ndr), per il quale mai prima d’ora si era vista l’acqua del fiume Misa arrivare al quartiere del piano regolatore e oltre la ferrovia“.
Un disastro per Senigallia. “Prima c’è stata da affrontare la gestione dell’emergenza – afferma Mangialardi – in cui tutti si sono mossi subito per cercare di evitare che la situazione degenerasse e che ci fossero altre vittime“. Poi si è passati a pianificare immediatamente gli interventi, cercando di dare una risposta a tutte le richieste di aiuto che, a mercoledì 7 maggio sono state oltre mille. Infine le operazioni di sgombero a cui seguirà il ripristino di una condizione di normalità, che non sarà così facile da attuare.
Un evento che non è stato solo eccezionale per i numeri ma anche per la modalità e la velocità con cui si è sviluppato. Partendo dai numeri diffusi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio: sono caduti su Senigallia e dintorni 70 millimetri di pioggia in poco più di 3 ore, con punte di 140 che hanno riversato sulla città 13 milioni di metri cubi di acqua e fango. Ciò ha provocato alle Bettolelle (il punto che raccoglie il Nevola e altri fossi, Ndr) un innalzamento del livello del fiume di oltre 6 metri che ha sormontato gli argini in più punti, erodendoli, e favorendo la fuoriuscita dell’acqua anche in zone dove solitamente ciò non avviene.
“Quello che poi è seguito non è un’esondazione a cui eravamo preparati – spiega Maurizio Mangialardi – perché l’acqua ha seguito un corso tutto diverso: ha utilizzato la provinciale Arceviese come letto, oltre a quello normale, allagando zone che mai avremmo pensato potessero essere raggiunte, come via Rieti, dove la forza della corrente ha spezzato le persiane alle finestre“.
Anche il Prefetto di Ancona, Alfonso Pironti, ha partecipato affermando che fin dalle prime ore di sabato 3 maggio tutta la macchina istituzionale e organizzativa si è messa subito in moto per monitorare la situazione e coordinare gli interventi. Interventi che proseguono tuttora e lo faranno fino alla fine della settimana, ci tiene a precisare il primo cittadino, considerato che ci sono a Senigallia almeno 200 unità dei Vigili del Fuoco, oltre 300 della Protezione Civile e più di 500 volontari che vengono coordinati dalla Caritas diocesana – come affermano il comandante VVFF Luigi Manzella, il capo della protezione civile regionale Roberto Oreficini e il vescovo di Senigallia Giuseppe Orlandoni.
Ma oltre alla spiegazione dei fatti, c’è la fase delle risposte alle critiche ricevute da molti cittadini infuriati perché hanno perso chi la casa, chi l’azienda, chi “solo” la cantina o il garage, ma tutti con danni enormi per cui sta partendo una prima sommaria quantificazione.
Sulla risposta in termini di uomini e mezzi, il comandante dei Vigili del fuoco Manzella ci tiene a precisare che non c’è stata alcuna inadeguatezza, ma che la semplice “gerarchia” degli interventi ha ovviamente visto qualcuno scontento per un arrivo ritardato dei soccorsi, considerate anche le contemporanee emergenze a Osimo e Chiaravalle.
Per quanto riguarda invece la tempistica degli annunci, si poteva fare qualcosa di più? E’ lo stesso sindaco Mangialardi a spiegare che gli annunci sull’esondazione hanno riguardato quartieri come le Bettolelle o il rione porto per il motivo che solitamente il fiume mette in difficoltà quelle zone e non quella del piano regolatore. “Ma pensate solo a cosa sarebbe successo se avessimo detto a tutti ‘Spostate le auto, sta per tracimare il fiume’. Senigallia si sarebbe intasata a avremmo avuto non tre ma mille morti travolti dalla forza dell’acqua, sarebbe stata una tragedia“.
Un evento ingestibile anche se ci fosse stata più manutenzione degli argini o del letto del fiume, assicurano dalla protezione civile e dai vigli del fuoco. Argini che non sono stati abbattuti dall’uomo ma scavalcati dall’acqua ed erosi.
“Siamo dispiaciuti – conclude Mangialardi – e affranti per le vittime e per i danni alla città, ma un evento così non si poteva prevedere né fermare. Certo è che non solo ci siamo messi subito al lavoro, ma lo faremo anche per ripartire al più presto e ripensare a tutti gli strumenti che abbiamo per risolvere situazioni mai viste prima“.
Bravo che non ha dato l'allarme perché pensava a noi. Mi scende la lacrimuccia. Lo inviterei a farsi un giro nei paesi dove sanno come fare a comunicare e gestire la crisi. Poi, ne riparliamo. Si dovrebbe solo vergognare dopo questa spiegazione da (...omissis...).
"Ma non lo sapevate, cari amministratori, e caro Ceresoni che sul Corriere Adriatico di oggi parli di onda anomala e improvvisa che ha allagato una zona mai interessata dalle piene, che la zona sommersa dall'acqua e fango era chiamata "la ciambottara" (luogo di ritrovo dei rospi, altrimenti detti ciambotti)? Che viale IV novembre, che ha fatto da letto del fiume esondato, era un canale secondario del fiume Misa, chiamato fiume Penna? Che la chiesa del Portone si chiama così perché c'erano i "portoni", cioè le chiuse, che regolavano il flusso del fiume Penna, facendo defluire l'acqua verso il mare quand'era il caso? E allora, dove mai sarebbe la anomalia? Il percorso "naturale" del fiume era proprio quello che il fiume in piena si è ripreso!
Perché, vedete, per tutti la domanda è: forse - forse - lo straripamento del Misa non si poteva evitare. Forse. Ma ci fate capire PERCHE' non avete avvisato la popolazione? "
Quindi aggiungiamo la violenta IMPREVEDIBILITà DEL RIO DESTINO alla stitichezza delle comunicazioni e AUTOASSOLUZIONE, anzi santificazione rapida ......sudditO n.d.610
Per aggiungere le cause umane evidenti parlando con un vecchietto, che abita vicino al fiume alle bettolelle, mi ha raccontato la memoria della costruzione degli argini.
1) il letto del fiume era piu profondo di 3/4 metri ed anche gli argini erano piu alti.
2) nn esistava che venissero fatti crescere alberi negli argini interni e tanto meno nel letto.
3) esisteva la figura del "protettore" del fiume che con la bici passano sull'argine tra l'altro uciideva tassi ed istrici che con le loro grandi buche sugli argini sugli argini lo indeboliscono.
Oggi siamo tt dei geni e queste cose elementari nnn si fanno, ma piani idrogeolici, consulenze, conferenze etc. sui fiumi tranne cio che si sà senza studi ma solo con pò di memoria storica da 5^ elementare.
Ma scordavo c'e' anche Ceresoni 20 anni di politica a senigallia grazie di cuore.
Per concludere capitolo piani di emergenza
Sig Mangialardi asserendo che avevate attivato tt, ma se le alle 5.30 al pianello già allagava(perche uscendo dal contesto cittadino le ore di preallarme si allungano) ci vogliono dei geni per permettere l'apertura delle scuole. Guardi da oggi Lei per quanto mi riguarda nn è più il mio sindaco, la sua difesa fa acqua da tutte le parti (scusate il sarcasmo ma a suo modo ci stà).
L'evento è stato eccezionale ciò nn toglie che ha trovato degli argini e il letto del fiume adatto a che cio si tramutasse in tragedia. l'allarme nn è stato repentino ed uniforme, le fogne probabilmente sporche.
Vede Mangiarardi errano è umano ma creare 'mezze' verita a discolpa per essere sempre il bello di turno fa inc...are. Si dimettta.
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