Giornata di lutto e di duro lavoro a Senigallia dopo l’alluvione
In tanti hanno espresso vicinanza e solidarietà alla comunità senigalliese - FOTO
A Senigallia oggi, martedì 6 maggio, è una giornata di lutto e di lavoro. Lutto per le tre vittime provocate direttamente o indirettamente dalla tragica alluvione che ha colpito gran parte del territorio senigalliese e dei paesi limitrofi.
Lutto per cui sia il primo cittadino, Maurizio Mangialardi, sia il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sia i tanti senigalliesi hanno voluto esprimere vicinanza e solidarietà ai familiari dei tre anziani. La Polizia Municipale ha annunciato di aver rimandato a data da definire la festa provinciale della polizia locale.
Ma è anche una giornata di duro lavoro. Per spalare via il fango dalle case alluvionate, per spalare via il fango dalle cantine, dai garages e dai seminterrati; per tirare fuori da questa melma tutti i ricordi di una vita che dovranno essere in gran parte gettati, tutti i mobili che non possono essere più utilizzati; per rimuovere tutte quelle automobili che non partono più.
A fianco della popolazione senigalliese sono scesi anche tutti i soci e i lavoratori delle cooperative dell’Aci – Alleanza cooperative italiane delle Marche – che “esprimono la più profonda solidarietà e vicinanza a questa meravigliosa città che deve affrontare le conseguenze di questo drammatico episodio meteorologico ma che, ne siamo certi, saprà rialzarsi in brevissimo tempo per affrontare con forza anche la prossima stagione turistica“.
“Noi, come Centrali cooperative – scrive l’ACI in una nota stampa – saremo a fianco di tutti i cittadini, delle istituzioni, di tutte le forze economiche e sociali e delle nostre cooperative attive sul territorio, espressione e fiori all’occhiello del nostro movimento“.
“Passato il primo momento di emergenza, per ricostruire al più presto le condizioni della normalità, chiediamo alla Regione Marche di accelerare il più possibile, nei necessari tempi tecnici, il completamento della richiesta di stato di emergenza e di calamità naturale per il settore agricolo ma soprattutto al Governo di accogliere la richiesta corale che arriva da tutta la nostra regione, in primis dal territorio di Senigallia, per stanziare al più presto i fondi previsti dalla legge per risanare i danni subiti, di vitale importanza per poter riportare questa città, il suo comprensorio e la sua economia allo splendore e al protagonismo che la caratterizzano“.
“Allo Stato, alla stessa Regione ma anche a tutti gli Enti locali – conclude l’ACI – chiediamo di attuare una politica di programmazione degli interventi sul territorio per la necessaria manutenzione e prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, di esondazione dei fiumi e di erosione delle coste. La manutenzione del territorio, come abbiamo sempre sostenuto, è la più importante opera pubblica che il nostro Paese e la nostra regione si meritano“.
Foto per gentile concessione di Simone Porretti
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