L’era del turismo geologico
L'Assessore Campanile: "Dopo il turismo religioso avremo quello geologico". E poi, forse, l'Apocalisse.
Le pietre del Ciarnin tornano a popolare i nostri incubi. Dopo il misterioso ritrovamento di quattro pietre il mese scorso, un’altra pietra è apparsa più a Sud e ci ha parlato. Più rifinita e completa delle precedenti, la quinta pietra è già un enigma per studiosi e ricercatori.
La squadra archeologica del Comune di Senigallia, coordinata dal professor Colonna Montante, sta conducendo una serie di esami di routine sul reperto, gli stessi eseguiti sulle altre pietre, custodite nell’area archeologica della Fenice.
Ma questa volta la ricerca storica ha lasciato spazio all’indagine sull’ignoto, e gli archeologi sono stati affiancati dall’ufficiale scientifico dei Vigili Urbani, il dottor Spacca Neutrini.
Già collaboratore di Giacobbo e curatore della rubrica L’ignoranza ha la quarta dimensione, all’interno di Voyager, Spacca Neutrini ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche e collaborazioni internazionali di altissimo livello. La sua intensa attività divulgativa lo ha portato alla pubblicazione di un autentico best seller mondiale, Gli asini non volano, me l’hanno detto, la bibbia dei cacciatori di bufale in tutto il mondo.
“Non possiamo fare ipotesi millenaristiche sulle Pietre del Ciarnin” ha commentato Spacca Neutrini ai margini di un convegno sulle scie chimiche nella letteratura dell’800 “ma nei miei numerosi incontri con gli alieni ho imparato a valutare il quadro complessivo degli elementi, ad impastare la materia di cui è fatta la conoscenza e a ricavare un profilo attendibile nell’orizzonte degli eventi. Una sola realtà non è possibile, tante realtà sono probabili ma poco efficienti. Banalmente direi che la verità sta nel mezzo, il problema è individuare e isolare gli estremi“.
Uno degli estremi, per Spacca Neutrini, è in un evento di assoluta normalità: le cinque pietre erano utilizzate come decori in un campeggio che si trovava al Ciarnin prima della costruzione dell’Hotel Ritz. “In questo caso non avremmo nulla da temere e dovremmo classificare le pietre come materiale da costruzione riutilizzabile. La scienza si farebbe da parte in favore di un geometra, l’anello debole nella catena evolutiva della conoscenza“.
L’altro estremo vedrebbe le pietre sotterrate ed utilizzate come sentinelle da una civiltà aliena. Messe allo scoperto, potrebbero aver lanciato un segnale nello spazio verso i loro creatori che, confermata la presenza di una civiltà nel pianeta Terra, tornerebbero qui per ridurci in schiavitù. “La profezia di Arthur C. Clarke, banalmente messa per immagini da quel dilettante di Kubrick, si compirebbe. Torneremmo ad occuparci delle nostre greggi e ad intagliare oggetti in legno, ma potremmo far ripartire la civiltà evitando errori tipo l’invenzione del semaforo“.
Ma la realtà più probabile, per il dottor Spacca Neutrini, è quella che vede una benigna invasione degli alieni, in forma di nostri tutori venuti dallo spazio. “Ci accompagnerebbero nel percorso della civiltà, risolvendo alcuni nostri gravi problemi, quali la coda alle casse del supermercato e i tempi lunghi del microonde” ha concluso l’insigne accademico dei Vigili Urbani.
Meno titolato del dottor Spacca Neutrini ma più solido, l’assessore Campanile ha visto nelle pietre del Ciarnin un rilancio della nostra economia e un volano per il turismo. In un breve intervento sul Corriere Adriatico ha parlato di turisti interessati alle pietre, prospettando il filone del turismo geologico, dopo aver promosso a fondo il turismo religioso.
Nella visione di Campanile l’allungamento della stagione turistica passerà anche attraverso il materiale litologico che riusciremo ad estrarre dalla spiaggia e a questo compito si dedicheranno gli operatori balneari, nelle lunghe pause fra l’apertura degli ombrelloni del mattino e la chiusura della sera.
Anche il mistero sul numero delle pietre rinvenute contribuisce ad alimentare l’interesse sul ritrovamento. Sono quattro o cinque le pietre del Ciarnin? E’ lo stesso Campanile che ne parla, lasciando intendere che una delle pietre sia stata sottratta per scherzo, prima di essere studiata e classificata, da un burlone con scarso rispetto per il patrimonio lito – archeologico della Città, che l’avrebbe fatta ritrovare più a Sud.
Forse il gesto è stato un espediente per spostare l’attenzione dei turisti geologici verso una zona più depressa del lungomare, che avrebbe bisogno di un’occasione di rilancio turistico. O forse la pietra è rotolata verso quella zona spinta dai forti venti della settimana scorsa, ipotesi che appare più probabile.
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