Consiglio Comunale del 16 aprile: come un bel minestrone, di tutto di più – Parte 1
... e in un'assise pre pasquale, dentro l'uovo poteva mancare la sorpresa?
La sorpresa è che, per problemi di audio, questa volta a me imputabili, mi sono perso le prime tre interpellanze-interrogazioni quali che esse fossero.
Chiedo quindi pubblicamente scusa ai Consiglieri Cameruccio-Perini-Pergolesi per non essere in grado di pubblicare dettagliatamente, i loro interventi e le succesive risposte.
Oltre le scuse porgo anche i miei ringraziamenti per la collaborazione prestatami sia a Cameruccio che a Perini, i quali gentilmente, dietro mia richiesta, mi hanno però inviato il sunto dei loro interventi.
Purtroppo, e la cosa mi spiace ancora maggiormente, è che non ci sia riuscito anche con Pergolesi, in quanto non sono riuscito a contattarlo.
Sunto dell’intervento di PERINI:
“Oggi al Pala indoor di Ancona ha avuto luogo un evento importante. È stata presentata la Dgr 347 del 24 marzo 2014 – linee di indirizzo per la promozione dell’attività fisica nelle Marche. Un documento interessantissimo che indica le strategie da abbracciare e le attività da implementare a tutti i livelli, fino al livello locale, per facilitare la scelta salutare di essere fisicamente attivi. Una scelta molto importante se è vero che oggi giorno l’inattività fisica è riconosciuta come un fattore di rischio indipendente, riconosciuta come la terza-quarta causa responsabile delle principali malattie cronico degenerative ed è responsabile nel mondo di 3 milioni di morti evitabili e che nella regione Marche abbiamo il 22% di abitanti in sovrappeso e il 10% di abitanti con obesità. Su questa linea che è anche quella indicata dall’OMS che il 6 aprile scorso ha celebrato la giornata mondiale dell’attività fisica con lo slogan “Attività fisica Un gol spettacolare per la salute”, il nostro gruppo intende promuovere tutti gli eventi e le iniziative che possono favorire l’attività fisica ed il benessere dei cittadini senigalliesi. Ecco dunque che oggi porto alla sua attenzione un progetto, quello della realizzazione di una piccola area per lo “street work out” nel parco della Pace, presentato nel giugno scorso da due ragazzi, che sarebbero anche disponibili a contribuire per la realizzazione dello stesso. Lo street work out è appunto l’insieme di quegli esercizi che vengono tradizionalmente svolti nei parchi e nel verde pubblico in genere. Molto diffusi tra i giovani e fonte di coesione e sviluppo delle relazioni sociali.Crediamo che questo progetto vada portato avanti e realizzato in tempi brevi.”
Sintesi della risposta di MEME’:
“Disponibilità ad approfondire la fattibilità del progetto, ad incontrare i soggetti proponenti e valutare congiuntamente la realizzibilità, in un contesto di realtà cittadina che vede con favore lo sport praticato a tutti i livelli e a tutte le età.”
Controreplica di Perini:
“Mi rendo disponibile a favorire il buon esito del progetto.”
Sunto dell’interpellanza di CAMERUCCIO:
“Nel Consiglio Comunale di oggi pomeriggio ho rivolto una interpellanza all’Assessore Ceresoni in merito al chiosco fatiscente e in completo stato di abbandono sul lungomare, all’altezza del ponte rosso, sopra il lastrico del fosso Sant’Angelo, rimasto li dalla scorsa estate.
Mentre le varie attività sul litorale si stanno preparando per la stagione turistica, questa è una immagine indecorosa (davvero brutta) proprio nel tratto centrale del lungomare .
Quindi ho chiesto all’Amministrazione di intervenire subito per far rimuovere il chiosco stesso. In ogni caso il chiosco va sistemato adeguatamente e rinnovato prima che arrivi la bella stagione e parta il mercatino con le bancarelle in quella zona.
Ho poi chiesto all’Assessore Ceresoni di spiegare a che punto è l’iter per la predisposizione del bando per l’assegnazione in gestione dei campi da tennis al Ponte Rosso, dopo che sono tornati in possesso del Comune dal precedente gestore, a seguito del maltempo dello scorso novembre, che aveva determinato consistenti danni all’impianto sportivo, che è anche dotato di un attività di ristoro.
Pertanto abbiamo anche richiesto di convocare quanto prima la Commissione Consiliare competente per fare il punto della situazione e approfondire i vari aspetti, prima della predisposizione definitiva del bando per l’assegnazione in gestione della struttura sportiva al Ponte Rosso”.
La parola a RIMINI.
La sua interpellanza è rivolta a Ceresoni e riguarda un argomento che tocca quasi tutti i cittadini che presentano pratiche di ristrutturazione e la non quasi possibilità di poter applicare infissi in alluminio, in PVC, poiché vi è il vincolo di rifarli in legno. nell’edilizia oggi ci sono materiali che consentono un isolamento acustico e termico superiore ed i cittadini possono beneficiare degli incentivi per quanto concerne le ristrutturazioni e questi materiali sono praticamene simili al legno, chiede all’Assessore di poter studiare una soluzione per ovviare a questo problema.
Risponde CERESONI:
“… Attualmente abbiamo delineato una strategia precisa ed un pochino più vincolistica per due aree della nostra città. Le zona A del centro antico e le zone B in riferimento alla sola tipologia degli edifici colonici dove mettendo in campo alcune pratiche in alcuni casi sicuramente positive, in altri casi diciamo ipotizzabili come miglioramento sicuramente, prescriviamo un materiale tale da essere coerente con la qualità dell’arredo urbano pubblico e privato e con la qualità del paesaggio urbano A e quello agricolo. Non mi risulta invece esserci un vincolo che viene applicato da parte dei nostri uffici, in modo particolare lo sportello sue o il sus, ma credo di poter parlare anche per lo Sportello Unico per le Attività Produttive per aree diverse. Cioè per intendersi per le zone B nelle zone C nelle zone D ovviamente non c’è questo tipo di richiesta in quanto la tipologia del paesaggio la tipologia degli arredi usati viene più lasciata a libera discrezione del soggetto che interviene in quanto non abbiamo uno strumento che arriva a delineare la qualità così dettagliata di quelle aree. Ovviamente Consigliere lei tocca un tema, il tema della continua ricerca e dell’emergere delle nuove tipologie di materiali di costruzione. Io lo dico questo in tutti gli ambiti. Noi ovviamente, Consigliere, dobbiamo insieme guardare un’edilizia di grande qualità. Grande qualità in termini di confort, di efficienza energetica, confort nella vivibilità dei luoghi, in quanto l’edilizia verso cui vorremmo orientare Senigallia in tutti gli interventi oggi lo stiamo facendo con progetti pilota. Ovviamente poi lo vorremmo fare in tutti gli interventi quella di un’edilizia che guarda un po’ all’applicazione degli indicatori del proprio protocollo di Itaca Marche, per cui come dire un’edilizia capace poi di dare un confort elevato a chi abita in quelle zone in termini appunto di materiale, termini soprattutto anche di efficientamento energetico e quindi anche di risparmio energetico. Lei faceva riferimento in modo particolare, Consigliere, anche al fatto che ci sono anche nuovi materiali che per prestazioni assomigliano molto al legno sia in termini estetici che in tema di mantenimento, altrettanto sappiamo del legno che è anche oggetto di continue ricerche, c’è disponibilità da parte dell’Ente in un ragionamento complessivo. Quindi il ragionamento è prima generale ed astratto e poi ovviamente nei singoli casi a valutare novità che emergeranno che sono già emerse e di cui dobbiamo prendere nota all’interno appunto di questo ambito che appunto lei Consigliere sollecitava.”
Nella contro replica Rimini dice che prende atto soprattutto dell’ultimo passaggio di Ceresoni in merito alla disponibilità di visionare quelli che sono materiali compatibili ed adatti e che possono essere applicati sia all’interno del Centro Storico.
La parola passa poi al GIROLAMETTI. Vista l’importanza dell’argomento, la valenza etica – Interruzione Volontaria della Gravidanza – e la chiarezza con la quale esso è stato esposto, seppur esso sia un pochino lungo (ma del resto non si obbliga nessuno a leggerlo!!), ritenendolo cosa utile, lo riporto integralmente:
” … Io rivolgo la mia interpellanza al Sindaco Mangialardi. Sindaco Mangialardi io non pretendo che lei ricordi un episodio che risale al precedente mandato, però potrebbe anche essere. Io ricordo che ancora non ero Consigliere Comunale, ma venni chiamato in Commissione Servizi Sociali come ginecologo del Consultorio insieme al direttore del reparto di ginecologia Dr. Cester, perché l’Amministrazione Comunale chiese di avere informazioni sul problema del servizio di interruzione volontaria della gravidanza. Perché era emersa la difficoltà a garantire questo diritto sanitario sancito da una legge del 1978. Allora io oggi le dico che purtroppo la situazione che noi traciammo in quella occasione oggi non è uguale, è peggiorata. E’ peggiorata e siamo in una condizione di emergenza. Allora non ci si è attivati nel corso degli anni, parlo di chi ha la responsabilità della gestione della Sanità nei nostri territori, affinché un diritto acquisito con una legge che viene considerata nel mondo tra le migliori possibili e che è una legge che pur considerando l’interruzione volontaria della gravidanza un fatto privato di quella singola donna, se ne fa carico come evento pubblico da contenere e da ridurre.
Da questa legge trapela un senso morale che va oltre qualunque considerazione di etica cattolica o laica. In questa legge fu trovato allora, da persone con un grande senso dello Stato, una mediazione tra culture davvero diverse. E fu veramente trovata questa mediazione che sfociò in una legge che ha dato dei risultati che raramente le leggi danno. Saprà benissimo che è stata ridotto del 45%, il ricorso all’interruzione di gravidanza e se non tenessimo conto delle donne extracomunitarie che erano pressoché rilevanti nel 78, bene la riduzione nel ricorso all’interruzione di gravidanza sarebbe stata del 60%. Quindi raramente una legge centra così il suo obiettivo. Non solo, ma la cosa importante è che è stato drasticamente ridotto il ricorso all’interruzione volontaria ripetuta, che era uno degli obiettivi di questa legge affinché non venisse usata come mezzo di contraccezione. E non lo è! Allora io brevemente, perché abbiamo intenzione di proporre un OdG successivamente con il dovuto tempo e la dovuta attenzione che merita l’argomento, però le volevo far presente che in questo momento, l’area di Senigallia che fino ad oggi ha garantito anche per le carenze di ex zone territoriali limitrofe, come quella di Jesi, che è carente ormai da qualche anno, e questo servizio ricade sul territorio di Senigallia ed ad onor del vero anche in quello di Fabriano, bene, per un motivo che conosciamo, credo che sia oramai di pubblico dominio, credo si possa dire, per un infortunio del direttore dell’UOC di ginecologia, in questo momento, nonostante la disponibilità mia e di tutte le ostetriche del Consultorio, questo Servizio a Senigallia è praticamente sospeso e siamo costretti ad inviare donne ad Ascoli presso l’AIED, e meno male che c’è questa struttura di volontariato sociale, di privato sociale, che in qualche maniera compensa le carenze del pubblico.
Però, ci tengo a sottolineare che la stragrande maggioranza delle donne che ricorrono all’interruzione volontaria della gravidanza, lo fanno per motivi economici. Sono donne nella cui famiglia spesso il reddito è assente. Da due redditi spesso si trovano situazioni di nessun reddito, quindi anche arrivare ad Ascoli e dover comunque pagare una cifra, perché il privato sociale comunque si regge su un minimo di contribuzione, anche dover pagare 150/200 che costa, questa cifra può diventare qualche cosa di veramente importante per la persona, per la donna in questo caso che chiede l’interruzione di gravidanza. Quindi la mia richiesta è di attivarsi prima possibile con il Direttore dell’Area Vasta affinché cerchi provvedimenti immediati, non programmazioni e magari convenzioni. A lui spetta trovare la modalità, a me spetta di sollevare il problema”.
A rispondere puntualmente, chiamato in causa, è il SINDACO:
“Ha posto un tema che è come l’ha descritto! Ho avuto modo, non più di una settimana fa, di porre con le stesse modalità, la ringrazio, al nuovo Direttore di Area Vasta quando si è presentato e qualche giorno prima ha in Assemblea dei Sindaci, la presenza del Direttore dell’Area Vasta, il Direttore dell’ASUR Dott. Genga, l’Assessore Volpini aveva posto lo stesso tema, chiedendo un intervento ed una soluzione. Come giustamente il Consigliere ha indicato, non sta a noi capire come un tema come oggi riguarda l’intera Area Vasta 2, conosco l’articolazione, in questo caso, regionale e non può essere che un Servizio, al di là delle valutazioni etiche che ognuno di noi fa, sta dentro una norma che lei ha ricordato e forse una delle più evolute. Almeno su scala europea. Non può essere disattesa e non applicata per un infortunio di un medico. Quindi com’è con l’incontro con il Direttore sono state poste una serie di questioni e restiamo tenendo sotto monitoraggio tutto, dalla cardiologia, al primariato, al Pronto Soccorso, alla Guardia Medica, alla Dialisi, Neurologia, e quindi stiamo attendendo risposte. Gli diamo un po’ di tempo per rimettere in fila le questioni e poi ritorneremo sul tema, aspettandoci una risposta adeguata. Perché a fronte di una norma uno di noi può avere, può dare una valutazione, quello che sta accadendo adesso è assolutamente umiliante per chi arriva a fare quella scelta, lo fa in modo difficile, complicato e che qualche volta anche tragico. Che va ricondotto poi dentro dei percorsi sociali, etici, economici, ma oltre quello però non ci può essere l’umiliazione.
Quindi sono perfettamente d’accordo che va affrontato e va risolto almeno nella nostra Area Vasta, Sempre dentro quel concetto dove non c’è un Ospedale etico e deontologico, c’è un sistema che funziona e dentro questo sistema bisogna che il Servizio venga garantito. Quindi avremo modo, Consigliere, di risentirci su questo tema ed anche sugli altri per un feedback sugli impegni che reciprocamente ci siamo presi, che non sono mai promesse, lo dico perché così almeno anche per chi appella termini al Sindaco. Il Sindaco non promette mai, ha cancellato dal proprio vocabolario, cancellato da Wikipedia, non ho mai usato, non lo faccio anche in modo scientifico come chi invece recupera frasi del Sindaco rispetto a questo termine e lo fa in modo improprio, come tante altre valutazioni che fanno sull’azione amministrativa che sono riconducibili a errori o incapacità. Ma questo non sta a me giudicarlo!.”
La puntuale contro replica di Girolametti:
“Si, sono convinto dell’immediato interessamento del Sindaco, però comunico anche che l’ OdG parte da una esigenza. Visto che questo territorio è un territorio che ha dimostrato che una corretta organizzazione di questo Servizio, non solo da risposte immediate sul problema, ma è in grado anche di ridurre il problema stesso: di ridurre il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Qui a Senigallia da almeno 10 anni abbiamo realizzato un progetto che aveva come obiettivo questo risultato e questo risultato è stato raggiunto. Però noi sappiamo che in Italia ed ormai in tutto il mondo occidentale esiste la possibilità di consentire la scelta alla donna che vuole interrompere la gravidanza se ricorrere all’intervento chirurgico o all’interruzione volontaria medica. Bene, questa opportunità, ancora nella regione Marche, non è garantita. E’ solo sulla carta garantita.
Questa opportunità, al di là di una scelta di civiltà, al di là di questo, sarebbe una modalità che consentirebbe anche ai ginecologi del territorio di poter dare un grosso contributo nell’affrontare questo problema, perché? Perché è proprio tra i ginecologi del territorio che ci sono meno obiettori, mentre invece purtroppo e questo non fa onore alla regione Marche, la percentuale di ginecologi ospedalieri obiettori è al di sopra della media italiana. E questo crea dei grossi problemi nel garantire questo diritto e crea dei grossi problemi ai colleghi ginecologi che non hanno obiettato e si sono fatti carico di questo problema con tutto il peso che costoro portano anche nell’affrontare il problema eticamente così sensibile”.
Altra interpellanza e la parola viene concessa a REBECCHINI che la rivolge a Ceresoni e riguarda il Regolamento Edilizio, che secondo quanto afferma il Consigliere, sembra essersi arenato nel suo iter.
A rispondere è proprio CERESONI:
“La risposta all’ultima domanda è NO. No nel senso che non mi sembra che siamo un’Amministrazione Comunale che ferma le cose. Siamo un Amministrazione che le cose le fa, ne abbiamo fatte tantissime e prima della fine del mandato amministrativo ne faremo tante altre. Chiaramente i percorsi hanno una loro complessità, quindi rispetto al tempo che abbiamo io credo che noi saremo in grado di apportare alcuni dei capitoli del Regolamento Edilizio, lasciando un lavoro ben avviato alla futura Amministrazione Comunale che potrà affrontare gli altri capitoli rimasti. Il Regolamento Edilizio noi l’abbiamo diviso, Consigliere Rebecchini, in quattro capitoli.
Il primo è stato affrontato Patto Deliberato. Io credo che avremo modo da qui a otto-nove mesi di lavoro che il Consiglio Comunale avrà di affrontare un’altra parte, chiaramente non tutto in capo all’Assessore che può tirare un carro ma ovviamente il Consiglio bisogna che lo tiri anche lui, altrimenti diventa un lavoro disumano che francamente non credo debba fare da solo, quindi prendo atto di questa sua segnalazione in modo favorevole e le dico che nel cronoprogramma abbiamo ipotizzato che credo verrà discusso già nelle prossime sedute di Consiglio Comunale.
Il Regolamento Edilizio ha una parte importante, ovviamente non le nascondo che parlare genericamente come lei ha fatto di problemi trova d’accordo la città, il Sindaco, l’Assessore, l’Opposizione, la Maggioranza. Il problema è trovare le soluzioni ai problemi, perché dire quel regolamento crea problemi è d’accordo l’Architetto Ciacci, l’Ing. Mario Patonico, l’Ing. Roccato, Maurizio Mangialardi, Simone Ceresoni, Luigi Rebecchini, Giulio Donatiello, siamo tutti d’accordo. Il problema è nelle soluzioni. Ed allora come dire, io la inviterei ad esprimere la sua posizione, prima e non dopo, perchè? Perchè noi abbiamo avuto le osservazioni a cui ci siamo aperti, quindi è stato fatto un lavoro importante di confronto con la città, con quella città che si è voluta confrontare. Abbiamo chiamato a raccolta tutti, le Associazioni di categoria, gli Ordini Professionali, le Associazioni Ambientaliste, i singoli cittadini, abbiamo fatti molti incontri ed il tema del problema è un tema ricorrente, la questione della soluzione ovviamente le componenti portano soluzioni diverse. Ed allora bisogna prendere una posizione non solo nell’evidenziare un problema, ma anche nel trovare le soluzioni. Le do la mia più ampia disponibilità a leggere una sua nota di una proposta sui problemi che lei ha evidenziato, perchè credo che il suo contributo sia importante e significativo non solo nell’accezione della problematizzazione, ma anche nell’evidenziare le soluzioni che credo lei abbia in mente e quindi la invito a formalizzare quanto prima. Grazie”.
Contro replica di Rebecchini:
“Allora, inizio da quest’ultima cosa Assessore. Il sottoscritto non si è mai sottratto alle proposte. Nella Commissione competente e nella Seconda Commissione, i Consiglieri lo possono anche testimoniare, sono il Consigliere che interviene più di tutti e non interviene solo criticando l’operato, ma interviene spesso e volentieri, anzi molte volte con delle proposte. Poi per quanto riguarda i problemi che ci sono sul Regolamento Edilizio, beh, voi stessi nella Delibera 60 del 16 Aprile dell’anno scorso, vi siete espressi – … a seguito dell’emanazione di nuove disposizioni legislative sovraordinate in particolare in tema di ambiente, di risparmio energetico, di sviluppo sostenibile, di tutela e valorizzazione del paesaggio, nonchè delle innumerevoli criticità che si riscontrano nella gestione degli interventi edilizi, in particolare per quelle che concernono il recupero dei fabbricati, si rende in-di-spen-sa-bi-le, lo dite voi in delibera, procedere ad una revisione generale organica della strumentazione regolamentare in materia di trasformazioni edilizie ed urbanistiche… – Ed allora, io sono d’accordo su questa cosa, su questa urgenza. Ma ne avevamo parlato, ne avevamo cominciato a parlare per gli altri capitoli in Commissione e poi non si è saputo più nulla. Sono passati dei mesi. Allora io gli chiedo, Assessore, è questa la domanda, quando riprendiamo questa discussione in Commissione per poter concludere gli altri capitoli, gli altri tre capitoli del Regolamento Edilizio? Grazie”.
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