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No alla scarcerazione dell’operaio accusato di uno stupro a Senigallia

Il legale del 24enne presenterà un'istanza per ottenere gli arresti domiciliari

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Optovolante - Ottica a Senigallia
Il carcere di Montacuto a Ancona

Si trova ancora in carcere l’operaio di CapoVerde accusato di stupro nei confronti di un’amica all’esterno del locale Mamamia di Senigallia. E’ stata infatti respinta la richiesta di scarcerazione avanzata dal suo legale Andrea Reginelli perché, secondo il tribunale del riesame, esiste ancora la possibilità che possa inquinare le prove dell’indagine relativa all‘episodio avvenuto nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 marzo.

Sono state invece chiuse le indagini effettuate dal personale del Commissariato senigalliese, ma la Procura della Repubblica presso il tribunale dorico dovrà ancora acquisire alcuni elementi, tra cui eventuali altre dichiarazioni di testimoni o soggetti che erano in prossimità della zona in cui sarebbe avvenuta la presunta violenza del 24enne nei confronti di un’amica della fidanzata, uscita dal locale per via del troppo alcol ingerito.

L’avvocato difensore ha già in mente di presentare istanza per la concessione degli arresti domiciliari al posto della detenzione in carcere a Montacuto dove si trova attualmente l’operaio residente a Mondolfo il quale ha sempre sostenuto che la ragazza fosse consenziente.

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