Cassa integrazione, a marzo richieste quasi 5 milioni di ore nelle Marche
Allarme Cgil: "Dati impressionanti, a fronte di poche risorse disponibili"
Quattro milioni e novecento mila ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di marzo nelle Marche; di queste, 1 milione di ore di CIG ordinaria, 1,4 milioni di cassa integrazione straordinaria e 2,6 milioni di ore di cassa in deroga.
E’ quanto emerge dai dati resi noti dall‘INPS ed elaborati dall’IRES CGIL Marche. Dopo un consistente calo registrato nel mese di febbraio, la cassa integrazione torna prepotentemente a crescere a marzo, registrando richieste praticamente raddoppiate sia rispetto a febbraio, sia rispetto al mese di marzo 2013.
Nei primi tre mesi dell’anno, sono state richieste 13,9 milioni di ore di CIG, ovvero 4,5 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2013 (+68,1%). Cresce la cassa straordinaria (4,5 milioni di ore richieste) e cresce soprattutto la cassa in deroga (6,1 milioni di ore), le cui richieste rappresentano quasi la metà del totale. In calo la CIG ordinaria (2,8 milioni di ore).
“Si tratta di dati impressionanti, soprattutto se si considera che il 2013 era stato considerato come l’anno orribile di questa crisi, che perdura ormai da 6 anni“, dichiarano Daniela Barbaresi e Marco Manzotti, segreteria CGIL Marche. Ma ciò che preoccupa maggiormente è l’assoluta inadeguatezza degli stanziamenti previsti per la cassa integrazione in deroga, che lascia troppi lavoratori nell’incertezza e a rischio di perdere il posto di lavoro, o restare privi di ogni sostegno al reddito”.
Infatti, ricorda Barbaresi: “Dopo la prima tranche di 400 milioni, pari a 11,7 milioni per le Marche, il Ministero del Lavoro non ha ancora decretato ulteriori ripartizioni di risorse, quindi restano le preoccupazioni sull’assoluta assenza di notizie circa i tempi e gli stanziamenti necessari“.
La Cgil si dice preoccupata: “Non vorremmo – concludono Barbaresi e Manzotti – che mentre si fanno proclami e promesse sull’aumento dell’occupazione, il mancato o tardivo finanziamento della cassa integrazione determinasse piuttosto un ulteriore aggravamento della disoccupazione, che nella nostra regione ha raggiunto livelli record“.
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