Centri commerciali aperti a pasquetta e il 25 aprile: sindacati in stato di agitazione
"Non mancano le giornate di apertura, ma le risorse in famiglia". Prestazioni bloccate, presìdi e volantinaggi
In un contesto di forte recessione dei consumi, quale effetto di una crisi che non lascia alternative al taglio dei bilanci familiari in tutte le voci che non sono indispensabili, molte aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i battenti a pasquetta (21 aprile) e nel giorno della Festa della Liberazione (25 aprile).
“E’ una scelta assunta in totale autonomia nonostante le regole che governano le relazioni tra sindacato e aziende prevedano un confronto preventivo per definire l’organizzazione del lavoro, ed in particolare le aperture straordinarie, i presidi e gli orari di lavoro” affermano in una nota stampa congiunta i responsabili Joice Moscatello per Filcams Cgil Marche, Selena Soleggiati per Fisascast Cisl Marche e Fabrizio Bontà per Uiltucs Uil Marche.
“L’ampliamento – continuano i responsabili sindacali – delle aperture a cui eravamo abituati nelle Marche (spesso il 25 aprile è stato già in passato il pomo della discordia tra sindacati e aziende) è stato peraltro deciso dopo un faticoso anno in cui molti sono stati gli accordi per ridurre i trattamenti retributivi delle domeniche e delle festività, per contenere quei costi che si impennano proprio per il ridimensionamento dei fatturati. Ridimensionamento dettato da un mercato che non può più accogliere una offerta che sembra non tener conto di un contesto dove disoccupazione, precarietà e a volte anche miseria sono diventati i protagonisti principali“.
“Riteniamo la scelta della grande distribuzione condannabile perché miope e non lungimirante. Ridurre le politiche commerciali al mero ampliamento delle aperture occupando anche le giornate in cui cadono festività religiose e civili è infatti sbagliato e improduttivo di effetti. In un contesto dove non sono le occasioni di acquisto a mancare, ma le risorse economiche di tante famiglie pesantemente colpite dalla crisi, la decisione di aprire i battenti nelle due festività di aprile rischia di configurarsi come una dimostrazione di scarsa sensibilità“.
Invitando i lavoratori a non aderire alla richiesta di prestazione lavorativa nel giorno di Pasquetta e del 25 aprile, ed i consumatori a sostenere la nostra battaglia scegliendo di fare i propri acquisti in altra giornata, le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil proclamano lo stato di agitazione in tutto il territorio regionale ed il blocco di tutte le prestazioni festive nei giorni del 21 e 25 aprile.
Verranno organizzati volantinaggi nei pressi dei principali centri commerciali per sensibilizzare la clientela.
da Filcams Cgil Marche, Fisascat Cisl Marche e Uiltucs Uil Marche
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