Primo appuntamento della rassegna di aprile dedicata al regista Kenji Mizoguchi reputato, insieme a Ozu e Kurosawa, uno dei più influenti ed eminenti registi del cinema nipponico. Martedì 8 aprile alle ore 21.15 alla Piccola Fenice appuntamento con uno dei suoi capolavori: “La vita di O-Haru, donna galante” (“Saikaku ichidai onna” 1952, 137 min.).

Presentato in concorso alla Mostra di Venezia, dove vinse il secondo premio internazionale, contribuì a far conoscere il cinema giapponese in occidente. Tratto dal romanzo “Vita di una donna innamorata ” di Saikaku Ihara e sceneggiato da Yoda Yoshikata, la pellicola, ambientata nel Giappone del XVII secolo narra la dolorosa odissea della nobile O-Haru (Kinuyo Tanaka), damigella presso la corte di un ricco signore, cacciata via a seguito del suo illecito amore per un giovane samurai (Toshiro Mifune).

Condannata all’esilio insieme alla famiglia, viene venduta dal padre come concubina al feudatario Matsudaira, al quale dà un figlio che le viene subito tolto. Dopo varie e tragiche peripezie O-Haru, divenuta prostituta di strada, non ha che un desiderio: rivedere il figlio, ormai cresciuto.

“Il primo film-somma dell’autore, compendio sintetico e geniale dei temi e delle ricerche formali di una vita intera” (Jacques Lourcelles) è anche l’opera che impone il nome del talentuoso Mizoguchi all’attenzione mondiale: ricorrendo a simbolismi e al
realismo dei sentimenti, il maestro giapponese racconta una vittima di un sistema sociale fondato sulla soggezione della donna, alla quale viene impedito di amare, e la cui bellezza ne fa oggetto di mero scambio.