Cadono per 600 metri sul Gran Sasso: feriti scialpinisti di Senigallia e Fabriano
Un vigile urbano e un ingegnere, esperti sciatori, ricoverati a L'Aquila con varie fratture e traumi
Un dislivello di 600 metri percorso a velocità altissima, dopo essere caduti, sulle pendici del Gran Sasso. Questo l’incidente occorso nella mattina di domenica 6 aprile, che ha visto coinvolti due marchigiani, un fabrianese e un senigalliese, ora ricoverati con gravi ferite ma non in pericolo di vita, a quanto viene riferito.
Sono intervenuti uomini del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo, insieme ad un’eliambulanza del 118 che ha trasportato i feriti all’ospedale San Salvatore de L’Aquila, dove la prognosi, al momento, non è stata ancora sciolta per Luca Baldini, ingegnere 47enne di Fabriano, e Andrea Fraboni, vigile urbano 49enne di Senigallia.
I due, iscritti al CAI Marche ed esperti scialpinisti, stavano scendendo a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, quando nei pressi del rifugio Duca degli Abruzzi, a 2.300 metri di altitudine, il fabrianese ha perso l’equilibrio, a causa di una grossa lastra di ghiaccio, ed è scivolato investendo e trascinando 600 metri più a valle anche il senigalliese.
Entrambi sono infatti stati recuperati a 1.700 metri di altezza dopo una caduta che li ha portati molto velocemente lungo un canalone, fino all’incrocio con lo Scontrone. Una lunga scivolata che ha causato ai due scialpinisti di Senigallia e Fabriano numerose fratture e traumi. “Un miracolo che non siano in pericolo di vita” avrebbero affermato i sanitari.
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