Nuova Senigallia: “Ecco le cause della crisi del commercio in città”
La lista civica si scaglia contro tassazione, burocrazia, affitti alti, piano Cervellati e parcheggiatori abusivi
Commercianti in forte difficoltà a Senigallia, sia per la crisi che attanaglia tutti, che per la politica vessatoria di questa amministrazione. Un’altra attività storica del Corso 2 Giugno è in chiusura: “Severina”. Diverse le cause: affitti altissimi, tassazione comunale alle stelle, burocrazia impossibile, Piano Cervellati, parcheggi troppo cari con l’aggiunta di parcheggiatori abusivi, che alle volte con la loro insistenza infastidiscono le persone.
In questo momento di crisi generale non riusciamo proprio a capire come una amministrazione non cerchi di mettere in campo tutte le possibili soluzione per aiutare chi lavora onestamente e produce reddito anche per la città. Un’attività che chiude è un male per l’intera collettività. Non ci vuole un economista per capire che più le attività chiudono e meno soldi entrano nelle casse comunali.
La strada intrapresa dal Comune, con una tassazione così forte, è fallimentare! Le attività commerciali tutte, nessuna esclusa, vanno difese nell’interesse dell’intera città e della collettività. E’ palese che un cliente trova meno oneroso e meno fastidioso andare nei centri commerciali, visto che non paga il parcheggio e non ha il fastidio dei parcheggiatori abusivi. Sarebbe anche interessante sapere come mai questi signori imperversano solamente nei parcheggi della città e non in quelli dei centri commerciali.
Per carità, nessuna lotta ai centri commerciali, ci mancherebbe, ma parità di diritti e condizioni si. Il Piano Cervellati, lo ripetiamo da anni, impedisce alle attività commerciali di lavorare di più ed in maniera più tranquilla. Poniamoci una domanda: “perché vietare ad un commerciante del centro storico di installare una insegna a “bandiera” di 80 x 40 cm., se questa piccola accortezza ne migliorerebbe la sua visibilità e ne favorirebbe il commercio?” Anche qui vorremmo poi capire una questione, l’Architetto Cervellati è di Bologna e nel centro storico di Bologna (se non erro) ci sono sia le pedane che gli arredi urbani, dunque, perché a Senigallia sono stati vietati?
La tassazione, nei momenti di crisi, va rivista e corretta, va abbassata a tutti i costi e questo vale anche per le famiglie ovviamente. Non possiamo più sopportare di essere presi in giro da una Amministrazione che alza le aliquote al massimo per la Tares e poi cerca di giustificarlo, tramite i comunicati del Sindaco, scaricando la colpa sul Governo Centrale, perché sappiamo tutti che la parte che viene rigirata allo Stato è nettamente più piccola di quella che il Comune introita.
Non possiamo più essere presi in giro da una amministrazione che, sempre tramite i comunicati del Sindaco, invita tutti i comuni limitrofi ad alzare l’IMU che “tanto lo Stato ce la rimborsa”. Lo Stato non ha l’anello al naso, lo Stato ha rimborsato ai Comuni l’IMU dell’anno precedente dicendogli che l’eccedenza se la sarebbero dovuta far rimborsare dai cittadini, ed ecco che è arrivata la “MINI IMU”, l’ennesimo “regalo” di questa amministrazione.
Non servono i “tavoli tecnici” dell’Assessore Curzi dove si parla molto ma non si fa nulla di serio e concreto per chi è la spina dorsale della città, servono decisioni e prese di posizioni serie, programmi ed idee concrete. L’economia di Senigallia si regge anche sugli imprenditori privati, quindi chi amministra dovrebbe obbligatoriamente pensare e decidere in virtù di questi, ma è oramai palese che così non è.
La strada, secondo noi, è dunque una sola:
1) Alleggerimento del fisco e di tutti quei balzelli inutili che pesano su chi fa impresa;
2) Riforma del Piano Cervellati là dove impedisce una naturale crescita commerciale;
3) Una totale sburocratizzazione a vantaggio delle imprese, siano esse grandi, medie o piccole.
Bisogna quindi cambiare la mentalità ed esautorare la politica ottusa e obsoleta che vede solamente la tassazione come unica via di uscita per fare cassa. Ricordatevi che se aumenta il lavoro a Senigallia, aumentano anche le entrate per il Comune, questo comporterebbe maggiori servizi per la città e questa è, per noi, l’unica strada da percorrere. La politica però ragiona e parla in una lingua sconosciuta ai più, che si chiama “politichese” e mai invece nella lingua del Popolo che è fatta di principi sani e portatori di benessere per tutti, nessuno escluso.
Le nostre soluzioni sono semplici, coerenti ed in funzione di chi lavora e produce, sono scritte nero su bianco sul programma che è già visibile a tutti in parte, e per la prima volta, ogni cittadino di Senigallia lo potrà implementare aggiungendo le sue idee o migliorando quelle già esistenti.
La prossima volta che verrete chiamati per eleggere la nuova amministrazione ed il nuovo Sindaco, pensateci bene a dove apporre la “X”, perché è palese che se non sarete voi ad invertire la rotta, il tracollo sarà definitivo.
Enrico Formica
Responsabile Commerciale “Nuova Senigallia”
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