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Ultime possibilità per salvare il presidio del giudice di pace a Senigallia

Paradisi sollecita: "Da fine aprile ci sarà meno personale. Si convochino i sindaci del Consorzio"

L'ufficio del Giudice di Pace e del Tribunale di Senigallia

Continua la battaglia per salvare il presidio del giudice di pace a Senigallia. “In queste ore ho inviato una lettera al sindaco di Senigallia, purtroppo rimasto nelle ultime settimane completamente inerte di fronte ai miei solleciti di destinare personale amministrativo alla formazione professionale presso gli uffici del Giudice di Pace.

Nella personale missiva ho informato il primo cittadino del fatto che una circolare del Presidente della Corte d’Appello ha formalmente indicato per fine aprile la data ultima di applicazione del personale di cancelleria presso l’ufficio del Giudice di Pace di Senigallia. Il Presidente ha disposto la cessazione di detta applicazione e l’assegnazione ad altri incarichi.
Non solo.

Dai primissimi giorni di aprile, due funzionarie di cancelleria verranno già destinate ad altro incarico. Il che significa che, dal 3-4 aprile, l’Ufficio sarà gestito con personale ridotto ai minimi termini. Si tratta di uno smantellamento progressivo e definitivo dell’Ufficio che avevo già preannunciato nel corso dell’ultima riunione di commissione consiliare da me fatta convocare sul tema.

E’ pertanto necessario, per garantire la continuità e l’apprendimento formativo del nuovo personale amministrativo formato da dipendenti comunali, disporre immediatamente l’applicazione presso l’Ufficio del Giudice di Pace prendendo immediato contatto con gli uffici del Ministero della Giustizia. Purtroppo la disorganizzazione con la quale sta procedendo l’amministrazione pubblica statuale costringe gli enti locali ad assumere iniziative anche in assenza di direttive precise che, a mio avviso, rischiano di non arrivare.

A questo punto, al di là di retoriche dichiarazioni che qualcuno, inopportunamente, ha pur voluto esternare, ogni ulteriore immobilismo dell’Amministrazione comunale rischia di compromettere la salvezza dell’ultimo presidio giudiziale del comprensorio.
Mangialardi ha il dovere di convocare i sindaci che hanno aderito al Consorzio (e che ora devono assumersi di fronte ai propri cittadini le proprie responsabilità) e individuare il personale che dovrà affiancare in questo ormai brevissimo periodo il personale di cancelleria.

Perdere ora il presidio, dopo che il Ministro ha firmato per salvare l’ufficio senigalliese, rappresenterebbe uno smacco per tutti i cittadini del comprensorio”.

Commenti
Solo un commento
Sebastian
Sebastian 2014-03-31 22:12:40
Il presidio è già perso, basta parlare con Roma per saperlo. Al sindaco non importava nulla averlo e come tale si era e si sta comportando. Una storia facilmente capibile da sempre, chi pensava di poter riavere il giudice di pace non aveva capito nulla.
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