“Progetto Cinema”: film educativi proiettati nelle scuole
Due alunni della Marchetti illustrano l'iniziativa
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Dal 14 gennaio 2014, la nostra scuola, con il Comune di Senigallia, ha organizzato un progetto in cui possiamo vedere dei film a carattere educativo, per farci capire il senso e l’importanza di ciò che spesso consideriamo scontato.Questo progetto coinvolge tutte le classi di 2° anno della nostra scuola e di altri istituti della nostra città.
Tre sono state le proiezioni: il film-documentario “Vado a scuola“, “Les choristes” e la pellicola francese “Giù al Nord“. Quest’ultimo film, del regista francese Dany Boon, è ambientato in Provenza, nel paesino di Salon-de-Provence. Il protagonista della commedia è Philippe Abrams, interpretato da Kad Merad, che cerca in tutti i modi di ottenere un trasferimento in Costa Azzurra, per accontentare sua moglie Julie, donna ansiosa e depressa.
Pur di avere il desiderato posto, dichiara di essere invalido, ma viene scoperto e, per punizione, trasferito nell’estremo Nord-Est della Francia, a Bergues. Dopo varie peripezie e avventure tragicomiche, Phlippe scopre la cordialità e la sincera ospitalità degli abitanti del posto, cambiando così radicalmente le sue idee preconcette; anche la moglie modifica il proprio atteggiamento e alla fine si trasferisce con il figlio nel tanto disprezzato Nord.
Dopo tre anni felici e sereni, arriva una lettera della direzione delle poste, in cui Philippe viene ri-trasferito di nuovo al Sud. Al momento della partenza, Philippe piange, a conferma di un detto del luogo “Uno straniero che viene a Bergues raglia due volte: quando arriva e quando riparte”, pronunciata anche nella versione italiana ‘Benvenuti al Sud’, fedele remake del film campione d’incassi in Francia.
Condividiamo pienamente il messaggio che il regista ci vuole trasmettere: il timore di ciò che non si conosce può generare in noi idee sbagliate e preconcette, che limitano i nostri atteggiamenti. Il pregiudizio è però un meccanismo innato, una valutazione che diamo in maniera affrettata e che si rapporta alle nostre esperienze quotidiane e alla realtà che viviamo a scuola, in famiglia e con gli amici.
Per superare i pregiudizi occorre, come ha fatto Philippe, non accontentarsi delle conoscenze e delle impressioni superficiali. Anche se è difficile vivendo in una determinata realtà sociale, dovremmo tutti noi superare tali barriere iniziali e cercare di capire e comprendere le persone che ci circondano, per essere persone aperte e veramente libere.
da Camilla Pomo e Elisa Trivellato
2C – Istituto comprensivo Marchetti di Senigallia
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