Fermato a Catania il rapinatore delle Poste a Roncitelli di Senigallia
Pregiudicato siciliano costretto alla fuga da una porta chiusa: era appena tornato libero
E’ stato arrestato e già incarcerato a Catania l’uomo che aveva tentato lunedì 10 marzo una rapina all’ufficio postale a Roncitelli di Senigallia. Un colpo andato male per via di una porta chiusa, quella che permette l’accesso dal front office al retro, e che ha costretto Giuseppe Pavone, pregiudicato catanese classe ’61, a una rapida fuga per far perdere le tracce.
Tracce che la Polizia ha seguito prima fino a Jesi, poi a Reggio Calabria e infine a Catania per acciuffare un malvivente che ha un certo curriculum per quanto riguarda rapine e furti, e sulle cui spalle pende una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso e che invece, il 10 marzo 2014, è stato costretto alla fuga da una semplice porta chiusa.
L’uomo era appena tornato libero (lo scorso 18 febbraio) da una precedente condanna a sei anni di reclusione, in parte scontati a Jesi: armato di un coltello a serramanico e col volto travisato da sciarpa, cappello e occhiali da sole, aveva tentato il colpo avvicinandosi con una Fiat Punto grigia. Entrato nell’ufficio, aveva minacciato clienti e dipendenti e cercato di accedere alle stanze del retro. Non riuscendovi, era fuggito.
Grazie alle testimonianze sono partite le indagini del Commissariato di P.S. di Senigallia diretto dal vicequestore aggiunto Agostino Licari. La macchina utilizzata è intestata a una signora jesina, risultata poi estranea ai fatti: il mezzo infatti veniva abitualmente prestato a diverse persone, di sua conoscenza ma senza sapere a che scopo.
Dall’ambiente jesino, grazie ad altre testimonianze di conoscenti catanesi e calabresi dell’uomo – alcuni dei quali hanno tentato di depistare le indagini – si è arrivati poi a quello di Reggio Calabria (paese d’origine della compagna) e infine a Misterbianco (Catania), sua città natale dove è stato arrestato dalla squadra mobile catanese mentre era nel bar di un cognato.
La conferma dell’identità del rapinatore era arrivata inoltre anche dai rilievi tecnici che la polizia scientifica aveva disposto su tracce di impronte digitali rinvenute nel luogo della rapina.
L’uomo si trova attualmente in stato di fermo nel carcere di Catania, come disposto dal gip locale, già convalidato, su provvedimento disposto dalla Procura della Repubbilca di Ancona.
Proseguono invece le indagini della polizia di Senigallia per capire i collegamenti con l’ambiente senigalliese e jesino stabiliti negli ultimi tempi da Giuseppe Pavone.
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