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Ala Senigallia: “continueremo le battaglie per la salute”

L'associazione impegnata nella lotta all'amianto festeggia i suoi primi dieci anni

Carlo Montanari con Maurizio Mangialardi

Il 15 marzo ricorre una data importante per l’Ala lotta all’amianto di Senigallia: l’anniversario del decimo anno di fondazione. Un’associazione che ha per statuto finalità apolitiche, morali e sociali e non ha fini di lucro.


Inoltre, l’Ala sostiene i lavoratori che si prefiggono di bandire l’uso dell’amianto e di  altri agenti tosssici – nocivi in tutti i processi di lavorazione ed i cittadini, singoli o associati, anche sul piano giuridico, che sono colpiti da esposizione all’amianto a da altri agenti tossici-nocivi.

L’ALA è nata da un suggerimento del dott. Massimo Marcellini (mio personale medico oncologico) che dopo il mio primo (delle tre complessive operazioni chirurgiche) intervento di tumore da amianto, mi consigliò di costituire un’associazione rivolta al sociale e che si interessasse del problema amianto.
E così, il 15 marzo 2004 ho istituito ufficialmente questa Associazione per la lotta all’amianto al fine di tutelare la salute pubblica, la bonifica, le leggi attuative per ottenere riconoscimenti pensionistici o di invalida Inail e di informazione sul problema, purtroppo ai più sconosciuto.

Ma di questa carenza informativa, la cosa più grave emerge dopo che la Regione Marche ha legiferato un decreto nel 1997 in cui si dava modo ai Comuni della Regione Marche di poter effettuare un censimento ed una bonifica da amianto.

Considerando poi che nel Comune di Senigallia è stato presente uno stabilimento “Sacelit” che produceva materiali in cemento-amianto, la nostra città è stata quella maggiormente colpita dall’inquinamento prima con l’uso di tetti di tale materiale e di quant’altro venisse usato in edilizia per la costruzione di fabbricati o capannoni in genere, e successivamente con la famosa bonifica dei due fabbricati Sacelit ed Italcementi eseguita in maniera che oserei definire perlomeno “discutibile” perché a cielo aperto e, in alcune circostanze, con superficialità.
Raccontare tutta la storia dell’Ala sarebbe un percorso troppo lungo e tortuoso, ma pensare che a marzo 2014 sono ancora in corso opere di bonifica inerente le acque sotterranee a problematiche di amianto, lascia spazio a molte perplessità.

Io che sono stato il presidente per tutti questi anni posso vantarmi di aver contribuito nel mio piccolo a far si che l’ente preposto alle bonifiche da amianto eseguisse sopralluoghi di tante denuncie prodotte e risultate spesso poi positive per il loro risvolto di bonifica.

Ma la cosa più dolente restano i morti da amianto a Senigallia, praticamente tutti a causa della sostanza killer ingerita da ex dipendenti della Sacelit.

Nonostante le tragedie delle morti di amici e colleghi, questi 10 anni trascorsi sono stati molto fruttuosi per il lavoro dell’associazione. A livello economico e morale, tra le cose più di rilievo, senza dubbio va ricordato il risarcimento riconosciuto dall’Italcementi di Bergamo per morti ed ammalati (con riconoscimento Inail) , agli eredi e ai viventi. Oltretutto, proprio in questi giorni, è in corso un nuovo pagamento a favore di un altro ex dipendente Sacelit.

A livello comunicativo, l’Ala ha prodotto un filmato denominato “Una storia di morte“, proiettato al piccolo teatro la Fenice di Senigallia con un dibattito acceso e partecipato.

Da anni è attivo un blog molto visitato: //amiantoasenigallia.blogspot.it/, grazie al quale ricevo molte telefonate per suggerimenti di comportamenti da attuare in presenza di amianto da parecchie città d’Italia.

Diversi anche gli incontri sulla tematica, tra i quali un dibattito di rilievo svoltosi presso la sala San Rocco di Senigallia, alla presenza di autorità politiche, esponenti sanitari, sindacati, tecnici, geologi, dirigenti Arpam.

In più di una circostanza, ho anche capito che l’Ala è un sassolino che probabilmente dà fastidio, ma io finchè vivrò, farò di tutto – a chi si rivolgerà all’associazione Ala – affinchè le situazioni critiche vengano sanate. E ovviamente – essendo VOLONTARIO – farò sempre tutto gratuitamente.

Carlo Montanari – Presidente Ala

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