Senigallia, raccolte 435 firme contro il progetto arena Italia
Residenti e non solo hanno depositato le osservazioni alla variante. Tra i firmatari anche Liverani
435. Sono le firme che il gruppo spontaneo di cittadini – unitisi per protestare contro il progetto di riqualificazione dell’ex arena Italia – hanno raccolto in pochi giorni, oltre a tanta solidarietà da parte di residenti e non del rione Porto.
Firme (tra cui anche quella di Marcello Liverani di Nuova Senigallia) di sostegno alle critiche al progetto presentato dall’Amministrazione Comunale come variante al Prg e che sono diventate osservazioni depositate venerdì 7 marzo.
L’obiettivo di tali osservazioni è in primis quello di ripristinare il progetto come originariamente pensato, “stralciando” così la nuova previsione in deroga al piano particolareggiato del centro storico (P.P.C.S.). Ma se l’Amministrazione non dovesse accogliere questa ipotesi, come potrebbe anche essere ovvio, allora si potrebbe cercare di attenuare l’impatto della nuova edificazione sull’intero quartiere del centro storico: dall’altezza dell’edificio alla vicinanza a porta Lambertina, dalle superfici edificabili al verde pubblico.
“L’idea – commentano Riccardo Pizzi, Marisa Fioretti, Derna Marchini e Mariangela Manna – è quella di ritornare all’originale previsione già inserita nel piano Cervellati. Ma se ciò non dovesse accadere, chiediamo di rivedere il progetto per renderlo più coerente e meno impattante con il resto del rione Porto. Una sorta di equilibrio tra i vari interessi in gioco“.
Nello specifico le osservazioni presentate sono sei, di cui una “dedicata” al ritorno totale al vigente Piano Particolareggiato del Centro storico (il c.d Piano Cervellati). Ecco di seguito le altre cinque:
1. In considerazione del previsto aumento di cubatura e S.U.L. rispetto al P.P.C.S. che, di fatto, rende incongruo e disarmonico l’intervento in oggetto rispetto al contesto in cui si colloca, si chiede che vengano ridotte sensibilmente sia la cubatura sia la S.U.L.; ciò andrebbe nella direzione di salvaguardare il più possibile la coerenza e l’omogeneità architettonica del rione porto, evitando un ulteriore vulnus come accaduto per il bastione di via Rodi;
2. Sia previsto un arretramento dell’immobile progettato su via Mamiani di almeno 4 metri, od in misura inferiore, consentendo in questa maniera una maggiore visibilità dell’adiacente Porta Lambertina per coloro che provengono dalla Nazionale e percorrono via Mamiani con direzione Centro. Tale arretramento consentirebbe, inoltre, di ampliare sia la sede stradale che il marciapiede previsto su via Mamiani, dando ciò maggior visuale a chi (automobilista, pedone, ciclista, ecc.) percorre la stessa via con svolta su via Rodi, con ogni miglioramento sotto l’aspetto della sicurezza (come da documentazione fotografica allegata);
3. Posto che le misure illustrate circa l’altezza dell’edificio da progetto inducono a ritenere che ad intervento ultimato il tetto vada a superare l’adiacente Porta Lambertina, si chiede che venga eliminato un piano consentendo ciò di avere un’altezza massima dell’edificio – per tale intendendosi il punto più alto del tetto – che non vada a superare ed offuscare l’adiacente Porta Lambertina;
4. Posto che il nuovo progetto prevede una consistente riduzione delle aree verdi e/o pavimentate (614,00 mq.) rispetto al precedente P.P.C.S. (1.700,00 mq.), si chiede che sul lato di via Rodi l’edificio abbia una distanza dalle mura storiche attualmente interrate pari a metri 10/12 anziché gli attuali 8 metri, determinando ciò una maggior consistenza dell’area destinata ad utilizzo pubblico;
5. Si chiede l’arretramento sul lato ovest dell’edifico previsto dalla variante in oggetto, alla distanza originariamente prevista nel c.d. Piano Cervellati pari a 12 metri ovvero a quella minore di 10 metri.
Mariangela Manna Riccardo Pizzi Samuele Paolini Derna Marchini Marisa Fioretti
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