Senigallia: presunti abusi edilizi su capanno già condonato, assolto
L'avv. Paradisi, difensore dell'architetto Paolo Giuliani: "il Tribunale ha sconfessato il Comune"
“E’ stato esplicitamente sconfessato l’Ufficio tecnico del Comune di Senigallia”, così l’Avv. Roberto Paradisi ha commentato la sentenza del Giudice penale del Tribunale di Ancona (dott.ssa Marrone) che ha assolto in quanto “il fatto non sussiste” dall’accusa di abuso edilizio un suo assistito, l’architetto Paolo Giuliani.
La vicenda giudiziaria (prima amministrativa e poi penale) che ha visto contrapposti Giuliani e l’amministrazione comunale si è protratta per ben sei anni.
Nel 2008 l’architetto aveva presentato una domanda di permesso di costruire al fine di modificare un deposito agricolo; la Commissione edilizia aveva espresso parere favorevole, non così l’Ufficio tecnico, che si era dichiarato contrario: “una decisione inspiegabile” ha sottolineato Paradisi. Nell’ottobre 2009, l’Amministrazione aveva negato il permesso all’architetto Giuliani spiegando che tale deposito non doveva considerarsi un capanno con propria volumetria ma una semplice tettoia.
“Un errore gravissimo da parte dell’Amministrazione – ha evidenziato Paradisi – poiché era stato proprio il Comune nel 1998 a rilasciare una concessione in sanatoria per quel deposito imponendo all’architetto Giuliani di pagare gli oneri relativi ad edificio con propria volumetria. Il Comune, in pratica, smentiva sè stesso, come accertato successivamente con due pronunce dal Tar, con spese a carico dell’Amministrazione comunale“.
Dopo la sospensiva concessa dallo stesso Tar a Giuliani, l’Ufficio tecnico (con i funzionari Priori e Quaglia coordinati dall’ing. Roccato) disponeva un sopralluogo, nel quale venivano contestati a Giuliani dei presunti abusi edilizi eseguiti dopo la concessione in sanatoria del 1998: da qui, partiva anche un procedimento penale nei confronti dell’architetto, che considerava invece tali abusi del tutto “inesistenti“.
Il procedimento penale si è ora concluso con una sentenza di piena assoluzione con declaratoria immediata alla prima udienza, con lo stesso pubblico ministero che, preso atto della sentenza del Tar, ha per primo chiesto il proscioglimento.
Il Giudice di Ancona, così come aveva già fatto il Tar con la sentenza definitiva (emessa dopo il sopra citato sopralluogo), ha certificato che i lavori eseguiti non erano abusivi ma risalivano tutti all’autorizzazione del 1998. “Dopo due pronunce del Tar e una sentenza di questo genere – ha dichiarato l’Avv. Paradisi, che aveva avanzato richiesta di immediata declaratoria – chi pagherà i danni a un povero cittadino vessato dall’Amministrazione che ha perso sei anni dietro carte bollate, ricorsi e procedimenti penali? Ho spiegato al Giudice che le contestazioni fatte al Giuliani dopo il famoso sopralluogo non possono essere state fatte in buona fede. Nelle planimetrie del condono vi erano già indicati tutti i lavori contestati dieci anni dopo. Dei tecnici non potevano non accorgersene. Ora la giustizia dovrà andare fino in fondo e chi ha sbagliato paghi personalmente”.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!