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Le Filippine devastate dal tifone Haiyan nelle foto di Gabriele Moroni

Milioni di sfollati e la forza di andare avanti: la testimonianza del fotoreporter di Senigallia - FOTO

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Optovolante - Ottica a Senigallia
La tragedia delle Filippine nella foto di Gabriele Moroni

Senigallia Notizie torna a mostrarvi alcuni scatti relativi alla tragedia dell’8 novembre 2013 che ha sconvolto le Filippine provocando migliaia di morti e colpendo milioni di sfollati. Quelle che vi presentiamo sono infatti le testimonianze della devastazione causata dal passaggio del tifone Haiyan registrate dal fotoreporter di Senigallia Gabriele Moroni.

Il territorio filippino (ma in generale il sud est asiatico) venne devastato da un terremoto, da altri 24 tifoni che precedettero Haiyan (noto anche come tifone Yolanda) e da alcune onde anomale nelle zone costiere: il risultato, raccontato da quotidiani e tv di tutto il mondo, fu di oltre 5 mila vittime e quasi 2000 dispersi, ma in generale di ben 15 milioni di persone interessate e colpite da questi fenomeni naturali che portarono morte e distruzione.

Dopo la testimonianza di un volontario di Ostra, Matteo Catozzi, questa volta – grazie alla disponibilità di Gabriele Moroni – mostriamo alcuni momenti della missione umanitaria a cui hanno partecipato la Protezione Civile delle Marche e l’Associazione Regionale Emergenze Sanitarie (ARES).

La tragedia delle Filippine nella foto di Gabriele Moroni: ospedale da campo della Protezione Civile delle MarcheUna serie di scatti realizzati dal 27 novembre al 6 dicembre 2013, quando Moroni era nelle Filippine devastate dal tifone Haiyan, aggregato alla Protezione Civile marchigiana che ha gestito il posto medico avanzato (PMA) per contro della protezione civile nazionale, con il supporto medico dell’Ares Marche.

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La missione umanitaria ha visto coinvolti circa una sessantina di volontari impegnati, a turno, per oltre un mese nelle zone più colpite, tra cui appunto S. Esteban: questo è uno dei “barangari”, ovvero dei quartieri della municipalità di Barauen, un comune a circa 40 km dalla città di Tacloban, sede dell’aeroporto internazionale e soprattutto epicentro della devastazione. I trasporti interni erano completamente bloccati per cui, racconta Moroni, “solo grazie agli aerei militari si poteva arrivare nelle zone interessate dal tifone“.

Le Filippine devastate dal tifone dell'8 novembre 2013 nella foto di Gabriele MoroniUna volta sul posto, mentre i volontari Ares e della Protezione Civile delle Marche si davano da fare per sistemare il campo e per gestire il PMA, Gabriele Moroni ha documentato la situazione drammatica del paese: “Sono arrivato con un C130 australiano e subito ho iniziato a scattare fotografie nelle città dove operavano, con estrema professionalità, i nostri volontari. Ho girato quasi sempre da solo e, nonostante fosse distrutto oltre il 90% dei manufatti dell’uomo o degli edifici, la popolazione locale manteneva alto il senso di ospitalità e soprattutto la dignità. Più volte sono stato invitato nelle loro case: mai una richiesta di aiuto. Anzi, in pochi si lamentavano del disastro causato da quello che era solo il 25esimo tifone dell’anno: c’era molta gente che si rimboccava le maniche per sistemare ciò che poteva“.

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