Omicidio Moroni: ai domiciliari il senigalliese che ha ucciso il figlio
Scarcerato il 14 febbraio Roberto Moroni. Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica del delitto
E’ stato affidato ad una comunità delle Marche, nella giornata del 14 febbraio, l’ex-infermiere di Senigallia Roberto Moroni: l’uomo che nella mattina del 3 febbraio ha sferrato due fendenti mortali contro il figlio Luca, che l’avrebbe aggredito chiedendogli denaro.
La decisione di scarcerare Moroni è giunta dal Tribunale di Ancona, che ha optato per la concessione degli arresti domiciliari all’uomo, che ora è stato traferito dal carcere di Montacuto, in cui si trovava dal giorno dell’omicidio, in una località delle Marche, presso una struttura protetta.
Le indagini della Polizia, nel frattempo, proseguono per ricostruire con certezza la dinamica del delitto: stando a quanto affermato dal 69enne Roberto Moroni, il figlio Luca si sarebbe presentato in camera da letto, nell’abitazione di via Buozzi a Senigallia, prima delle 5 del mattino del 3 febbraio, chiedendo al genitore denaro per acquistare sostanze stupefacenti.
Alla risposta negativa del padre, Luca Moroni l’avrebbe aggredito anche lanciandogli addosso una sedia. A quel punto sarebbe comparso anche il coltello con il quale Roberto Moroni ha ferito a morte il figlio 49enne. E’ da verificare la versione secondo cui sarebbe stata la stessa vittima a portare in casa l’arma del delitto, che non sarebbe stato tra gli arnesi della cucina di casa.
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