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La Città Futura: “Senigallia si pronunci su legalizzazione derivati della cannabis”

Dallo schieramento politico l'idea di portare in Consiglio Comunale un Ordine del Giorno in materia

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Cannabis terapeutica

La Corte Costituzionale ha cancellato la legge Fini-Giovanardi che equiparava le sostanze stupefacenti pesanti e leggere, facendo tornare in vigore la legge precedente, la cosiddetta Iervolino-Vassalli.

In questi anni associazioni e movimenti hanno messo in guardia anzitempo la politica sulla legittimità costituzionale della normativa. Purtroppo anche questa volta la politica in maniera autolesionistica ha derogato il suo ruolo ad una Corte.

Ora, è necessario smettere di considerare il consumo delle droghe leggere, marijuana e hashish, sotto un profilo puramente repressivo e proibizionistico. Tale approccio appare oggi tanto più anacronistico in quanto in aperto contrasto con le tendenze legislative in atto negli Stati Uniti d’America, in molti Paesi del Centro e Sud America, nonché con le riflessioni in numerosi Paesi europei.

Infatti, non solo la legge Fini-Giovanardi era incostituzionale, ma non ha prodotto neanche risultati significativi in merito agli obiettivi che si era posta sul diminuire il consumo delle droghe leggere. Né sono state registrate variazioni significative nel flusso di denaro di cui si appropriano annualmente diversi sodalizi criminali, quasi mai inferiore ai 60 miliardi di euro l’anno. Questi dati indicano, dunque, la necessità di un radicale cambio di strategia e del mutamento del quadro normativo di riferimento.

Per questi motivi, come Città Futura, ci impegneremo a portare in Consiglio comunale un Ordine del Giorno a sostegno della depenalizzazione dei derivati della cannabis. È un preciso dovere di ogni politica combattere il traffico criminale di droghe pesanti – e trovare soluzioni razionali per ridurne le gravi conseguenze sulla vita e sulla salute di chi ne fa uso – ma farne confusione con il consumo personale dei derivati della cannabis e dei suoi usi a fini terapeutici, agevola solo le organizzazioni criminali. Coltivare una o più piantine in casa, esclusivamente per il consumo privato, non ha alcun impatto negativo sulla salute di chi lo fa, non crea danni a terzi e non può essere equiparato a un’attività criminale.

Faremo riferimento ai Disegni di Legge presentati alla Camera e al Senato – Farina (Sel), Manconi (Pd), Gozi (Pd) – buoni punti di partenza per la modifica della normativa in materia di sostanze stupefacenti, al fine di depenalizzare la coltivazione, il consumo e regolamentare la cessione di piccoli quantitativi per uso personale della cannabis e per l’utilizzo terapeutico della stessa sostanza.

Riformare la legge Iervolino-Vassalli è una necessità per rispondere al mutamento della società avvenuto dalla sua entrata in vigore. Siamo infatti convinti che legalizzare la coltivazione e l’uso personale della cannabis, insieme ad un maggiore impegno di risorse nella lotta alle droghe pesanti, sia una risposta opportuna alle profonde trasformazioni in corso. Partire dal pronunciamento dei Consigli comunali, come avvenuto a Torino città del presidente Anci Fassino, crediamo possa essere una spinta propulsiva a far cambiare verso alla politica.

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