Sanità: il M5S a tutela dell’ospedale di Senigallia
Tra primari, strumentazione obsoleta, tagli e riorganizzazione "è urgente una commissione di studio"
Da alcuni giorni si rincorrono voci sulla stampa circa la riduzione di posti letto della cardiologia da 20 (degenza ordinaria) + 6 posti letto (U.T.I.C.) a 8 in totale. A questo si aggiunge la paventata chiusura/soppressione dell’UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica). Terrorismo mediatico? Strategia politica della “controparte”? Soffiate ottenute da chi sa veramente ma non può per il momento esporsi?
E’ sicuramente un argomento che, da più parti, ci è stato chiesto di affrontare nella maniera più obiettiva possibile.
L’Unità Operativa di cardiologia, è tra le più grandi presenti in Area Vasta 2, con un tasso medio di occupazione dei posti letto superiore all’85% (una degenza media di circa 8 giorni in Cardiologia e 4 giorni in UTIC); ogni anno registra circa mille pazienti con più di 7 mila prestazioni erogate in regime ambulatoriale, numeri di tutto rispetto in linea, o quasi, con quelli previsti dal Decreto Balduzzi (decreto legge sanità n.158 del 13 settembre 2012).
Perché quindi “declassarla”, perdendo l’UTIC, a discapito di Jesi e/o Fabriano che invece mantengono le precedenti prerogative o anzi si potenziano?
Sarebbe stato normale pensare che in base a questi dati la stessa UO venisse, se non premiata, perlomeno mantenuta così com’era. Immaginavamo che dopo anni in cui alla carenza cronica di organico si era sostituita l’abnegazione e l’estrema professionalità di medici ed infermieri, che con enormi sacrifici avevano fatto in modo che l’UO continuasse a lavorare nel migliore dei modi, in attesa di tempi migliori, finalmente avremmo avuto notizie circa l’auspicato potenziamento con adeguamento dell’organico e la conseguente nomina del nuovo Direttore di UOC (prima si chiamava Primario).
Invece sembra che stia accadendo l’esatto contrario. Dopo il pensionamento dell’ex primario, dr. Ciampani, e la nomina “temporanea” di un facente funzioni, non s’è più avuta traccia del concorso per la nomina del Direttore. Tutto questo in barba all’Art 18 del CCNL 8.6.2000, e norme successive, che prevede “… la sostituzione è consentita per il tempo strettamente necessario ad espletare le procedure di cui ai DPR. 483 e 484/1997 ovvero dell’art. 17 bis del dlgs 502/1992. In tal caso può durare sei mesi, prorogabili fino a dodici“.
Cosa è successo nel frattempo? Un’unità (medico) in meno ed un Direttore facente funzioni con un doppio ruolo (attenti bene, questo non significa un doppio stipendio!) con conseguente riduzione dell’attività ambulatoriale rivolta all’utenza esterna (ambulatori, esami strumentali, ecc.) e conseguente allungamento dei tempi di attesa per visite ed esami strumentali.
Chiamando il CUP regionale scopriamo che gli ECG (elettrocardiogrammi), svolti dall’equipe ospedaliera, per gli utenti esterni sono stati sospesi per tutto il 2014. Vengono eseguiti, al momento, solo dallo specialista ambulatoriale, con conseguente ulteriore aumento della lista d’attesa per le prime visite.
L’attesa per gli ecocardiogrammi, esami fondamentali per la diagnosi di alcune patologie molto gravi, slitta addirittura al 2015! Agli altri non resta altro che rivolgersi ad altre strutture in AV2: Jesi, Ancona, Fabriano.
A questo si aggiunge la “questione” UTIC. Verrà confermata?
Gli esperti del settore sanno che non avere un UTIC renderebbe critica la gestione del “paziente urgente”. Questi, non essendo gestibile in maniera ottimale in una degenza cardiologica “normale” (senza UTIC, quindi senza la possibilità di un “monitoraggio intensivo”), dovrebbe essere trasferito, in caso di necessità a Torrette o, in assenza di un posto disponibile, presso l’UTIC più vicino, per esempio di Jesi o Fabriano. Nel caso di un paziente trasferito a Torrette, il più vicino ospedale fornito di emodinamica e cardiochirurgia, verrebbe una volta trattato e ristabilizzato, ritrasferito in uno degli UTIC, prima nominati, per poi finalmente ritornare in UOC di cardiologia, a Senigallia.
Alla faccia della riorganizzazione sanitaria che secondo le parole dell’assessore alla sanità, Almerino Mezzolani (riportate anche dal quotidiano sanità.it), “… mira a consolidare e migliorare la sicurezza e qualità delle cure, l’equità dell’accesso alle cure …“. Ma non eravamo una regione “virtuosa”?
Notizia degli ultimi giorni è la conferma che l’UOC di cardiologia avrà un indirizzo “riabilitativo”. Dovremmo rallegrarcene salvo tornare allo sconforto pensando alle risorse presenti.
La Riabilitazione cardiologica dovrebbe servire ai quei pazienti che, dopo interventi complessi quali by-pass aorto-coronarici o altri “a cuore aperto”, avrebbero bisogno di un periodo riabilitativo che li riportino pian piano alla vita quotidiana. Ma per fare questo occorrono anche qui risorse quali medici fisiatri e medici cardiologici, personale paramedico specializzato, strumenti ad hoc che al momento non ci sono. Pertanto si rischia una Cardiologia Riabilitativa senza risorse, una scatola ben agghindata ma in realtà “vuota”.
Vuota come le promesse che ci continuano ad essere fatte circa la sopravvivenza del nostro nosocomio che sembra ormai avviarsi verso un inesorabile ospedale per la lungo degenza.
Ma noi vogliamo essere propositivi. Criticare è troppo facile. Siamo sicuri che il nostro sindaco e la stessa giunta comunale, al di là delle maldicenze di qualcuno, sia interessata, come noi, a salvare il nostro, ma anche il loro ospedale. Perché quando si tratta di emergenza, quando si tratta di salute, siamo tutti uguali!
E’ proprio di ieri (12/2/2014) la notizia dell’impegno del nostro sindaco per avere un nuovo Direttore di UOC a Senigallia. Ce lo auguriamo tutti.
Pertanto, in questa ottica propositiva e non di critica mera a se stessa, propositiva e non disfattista, ci chiediamo:
– quanto dovremo aspettare ancora affinché parte dell’attrezzatura ritenuta dagli esperti ormai obsoleta venga finalmente sostituita?
– quando sono previsti i concorsi per l’assunzione di medici dirigenti che permettano all’UO di lavorare secondo normativa nazionale, rispettando la normale turnistica, i giusti turni di riposo biologico, la corretta copertura assistenziale e, magari, permettere così di aumentare l’offerta ambulatoriale all’utenza esterna con conseguente abbattimento dei tempi di attesa?
– manterrà l’impegno preso il 21/1/2014, a conclusione della seduta della IV Commissione, quella sulla sanità (la riunione in cui ci furono i clamorosi ma onesti “mea culpa” di alcuni consiglieri di maggioranza che riconoscevano gli errori fino ad allora commessi) su richiesta anche dell’opposizione, di riconvocare a “breve” un’altra seduta al fine di formulare richieste da inoltrare in Regione “a costo di portarle aventi battendo i pugni sul tavolo“?
Noi con tutta la cittadinanza siamo qui a perorare questa richiesta ed a proporLe anzi, senza polemica alcuna, la convocazione di una commissione di studio in materia di “Riorganizzazione del sistema Sanitario Regionale”, urgente, che metta insieme, tutti i partiti politici, di maggioranza ed opposizione, le organizzazioni sindacali del comparto e della dirigenza medica, il tribunale del malato e tutte le associazioni che di sanità si occupano, per una verifica dello stato attuale, degli effetti e delle ricadute della riforma sanitaria regionale in corso, al fine di poter elaborare nel più breve tempo possibile una strategia comune e condivisa.
Facciamo fronte comune. Lavoriamo tutti insieme. Perché la sanità è salute. E la salute è di tutti, indipendentemente dal colore politico.
Gruppo sanità, salute, welfare
Movimento 5 Stelle Senigallia
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