Linguaggio sessista in politica, De Rosa (M5S) e le donne Pd
Reazioni diverse ma "gli stereotipi rimangono sempre gli stessi"
“Camminiamo su un cornicione e non possiamo sbagliare” dichiara il nostro rappresentante cittadino a 5 stelle Alessandro Di Battista. Come non capirlo? Il linguaggio sessista del deputato De Rosa merita una riflessione.
Il turpiloquio, oggi, è un linguaggio predominante nella politica, ma siamo sicuri che insultare sia la strada migliore per cambiare la cultura? E’ urgente che il vocabolario dettato dall’impeto venga sostituito dal ragionamento: cari “maschietti”, soffermiamoci a riflettere, perché in questo modo rischiate di rendere vano un progetto di cambiamento che tutti noi auspichiamo.
I partiti sono stigmatizzati più dei privati per l’uso scorretto dell’immagine della donna, proprio per il loro ruolo istituzionale. Come sostiene il noto costituzionalista prof. Rodota’, “in Italia esiste, ed è diventata molto forte, una cultura razzista, omofoba e sessista. Non a caso siamo stati sollecitati dal Consiglio d’Europa a firmare e ratificare velocemente la Convenzione d’Istanbul” (settembre 2013).
Detto questo, non ci aspettavamo che fossero rivolte frasi simili a donne che esercitano il loro lavoro da Parlamentari da un nostro rappresentante del Movimento. Dequalificare le capacità intellettuali, le competenze, gli studi di una donna e relegare lei a un ruolo basso, richiamando le noiose fantasie sessuali per ridurre il suo potere è stato facile.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una certa classe politica che ha derubricato a burle e folclore esternazioni gravissime (come quelle di alcuni esponenti della Lega Nord), e non ci ha sorpreso, pertanto, che il Parlamento si sia rifiutato in passato di introdurre l’aggravante sul reato di omofobia.
Ripensiamo poi al sessismo di Berlusconi, un allora Presidente del Consiglio che ha offeso l’identità femminile facendone una bandiera. Ricordiamo tutti il caso dell’impiegata Angela Bruno della “Green Power”, aggredita durante un suo intervento in assemblea generale.
Non ci sembra aver sentito in quella occasione l’allora Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna difendere la poveretta, vittima di tali attenzioni!
Infine dedichiamo la nostra ultima riflessione alle rappresentanti parlamentari del Pd che hanno ricevuto le offese sessiste da parte del nostro rappresentante M5S De Rosa. Siamo dispiaciute per quanto accaduto ma vorremmo anche che l’indignazione e la pronta reazione che avete avuto in questa occasione sia tale anche per quanto riguarda il vostro caro partito al quale appartenete. Forse avete dimenticato di non essere state altrettanto sollecite nel sollevare reazioni di protesta al vostro manifesto elettorale. Il cartellone, oggetto di tanto scalpore, recitava “Cambia il vento“.
Nella versione maschile l’aria nuova fa sollevare la cravatta di un uomo in atteggiamento molto professionale, nella versione al femminile, l’aria nuova fa sollevare le gonne di una donna che a malapena riesce a coprire le sue nudità inferiori, lasciando intravedere l’ammiccante messaggio? In questo caso la comunicazione sessista è padrona.
Ci sorge un dubbio: il vento PD sarà anche cambiato ma gli stereotipi rimangono sempre gli stessi!
da Gruppo di lavoro alla persona
Donne Meetup M5S di Senigallia
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