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Dov’è il defibrillatore presso lo stadio di Senigallia in caso di emergenze?

Un lettore ci segnala la mancanza di indicazioni sul DAE e sul personale abilitato all'uso

Optovolante - Ottica a Senigallia
stadio G.Bianchelli di Senigallia

Si può rischiare di morire per una partita di calcio? Se lo domanda un nostro lettore, che ci segnala una mancante indicazione sulla localizzazione del defibrillatore presso lo stadio “G. Bianchelli” di Senigallia.

Da informazioni ricevute in maniera informale sembra che un defibrillatore semiautomatico (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore automatico esterno, o AED, automated external defibrillator, Ndr) di fatto ci sarebbe all’interno dello stadio, ma non si sa dove. Probabilmente è depositato nella locale infermeria, ma non c’è nessuna indicazione che possa confermarlo“.

Oltre alla questione tecnica, un altro nodo è la componente del personale abilitato al suo utilizzo, di cui “non esiste nemmeno la lista” come afferma il nostro lettore e utente. “Sembrerebbe che gli addetti alla manutenzione dello Stadio siano stati formati tempo fa, ma occorre ricordare che il brevetto BLSD (Basic Life Support with Defibrillator) è sottoposto per normativa a corsi di aggiornamento e per di più lo stesso defibrillatore va continuamente aggiornato, sia nel software sia nel controllo delle piastre e delle batterie che lo alimentano“.

Purtroppo, i vari casi di decessi che sono avvenuti ultimamente sui campi di calcio di tutto il mondo (e che hanno colpito giocatori amatoriali ma anche superprofessionisti) hanno scatenato, come spesso succede solo a tragedia avvenuta, le polemiche in merito: “Seppur presenti nella struttura, i defibrillatori non sono presenti a bordo campo durante le partite e gli allenamenti di numerosissimi bambini e atleti“.

Lo stadio G.Bianchelli di Senigallia visto dal parcheggio di via PiaveIl nostro lettore ci ricorda che “la presenza in prossimità dello svolgimento di qualsiasi competizione sportiva di un defibrillatore portatile utile a salvare vite umane in caso di arresto cardiaco, doveva essere resa obbligatoria per legge. Lo avrebbe stabilito l’articolo 7 comma 11 del cosiddetto decreto Balduzzi, varato il 26 aprile 2012. Ma il provvedimento è fermo alla Corte dei conti, per cui non esiste ancora una data certa relativa alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Secondo la legge le società sportive dilettantistiche e quelle professionistiche, ‘tranne quelle che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio’, dovevano dotarsi di defibrillatori semiautomatici, le prime entro ottobre 2013, le seconde entro ottobre 2015, con oneri a loro carico. Dal Ministero della Salute confermano però che la ‘Corte dei conti ha posto dei rilievi, ma la risposta ai quesiti sollevati è stata trasmessa e stando alle risultanze dei tecnici non dovrebbero esserci ostacoli all’entrata in vigore della norma’. Il Coni si è affrettato ad inviare una lettera a tutte le società sportive ricordando che il decreto Balduzzi non è stato ancora pubblicato e ha chiarito che non esiste alcun obbligo da ottemperare, visto che la legge non risulta effettivamente in vigore. A questo punto è cresciuta la confusione in materia“.

Tornando nello specifico sulla presenza o meno di un DAE al “Bianchelli” di Senigallia e ricordando che anni fa venne donato da uno stesso allenatore di una società dopo la perdita del padre, sempre il nostro lettore si chiede come mai chi gestisce lo stadio non lo mette disposizione ottemperando al DECRETO 24 aprile 2013 del Ministero della Salute o Decreto Balduzzi (GU Serie Generale n.169 del 20-7-2013), Art.5, Comma 4 (Le societa’ professionistiche attuano la disposizione di cui al comma 3 entro 6 mesi dall’entrata in vigore del presente decreto) e Art. 5, Comma 6 (L’onere della dotazione del defibrillatore semiautomatico e della sua manutenzione è a carico della società. Le società che operano in uno stesso impianto sportivo, ivi compresi quelli scolastici, possono associarsi ai fini dell’attuazione delle indicazioni di cui al presente articolo. Le società singole o associate possono demandare l’onere della dotazione e della manutenzione del defibrillatore semiautomatico al gestore dell’impianto attraverso un accordo che definisca anche le responsabilità in ordine all’uso e alla gestione).

Quando si va in giro sul territorio (es. stadio di Marzocca, palazzetto di via Capanna, stadio Amadio di Falconara) sono presenti, funzionanti e con gli attestati dei brevettati vicino agli apparecchi, in modo che, in caso di necessità, si sa chi chiamare e favorisce la localizzazione a chi è in grado di utilizzarlo: tale dispositivo è utilizzabile anche da personale non medico, e in caso di emergenza, può essere rapidamente utilizzato in maniere molto semplice, salvando la vita!“.

Commenti
Solo un commento
al1309 2014-02-09 23:53:38
Mi chiedo perché non sia presente anche laddove si allenano sportivi che gareggiano a livello mondiale. La pista di pattinaggio delle saline ne è sprovvista. .... forse perché mancano tutti i rudimenti dello sport? Una fontanella, un bagno...uno spogliatoio.....
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