Paradisi: “il Sindaco di Senigallia dovrebbe leggere la Costituzione italiana”
Coordinamento Civico: “anche i dipendenti comunali hanno il diritto di manifestare il proprio dissenso”
Un sindaco imbarazzato, seguito a ruota dal fido Mario Fiore, novello ideologo della censura preventiva, è stato costretto ad intervenire per cercare di convincere l’opinione pubblica che il regolamento per i dipendenti comunali approvato dall’Amministrazione è fatto “normale”.
Di nuovo lo spettro farsesco di sovietica memoria: la “normalizzazione”. Il problema ovviamente non è – come il sindaco ha cercato di far credere – quello di vietare la frequentazione di internet durante le ore di lavoro (e ci mancherebbe altro!). Ovviamente ad un dipendente non può essere concesso di chattare in facebook durante un impegno di lavoro o un consiglio comunale (come fece l’assessore Mangialardi nella scorsa legislatura mentre si affrontava un dibattito che riguardava la sua delega). Né può rivelare “segreti d’ufficio”, anche se mi auguro che questa Amministrazione non abbia alcun “segreto” da preservare (la trasparenza, caro sindaco, è ancora un valore).
Ma, allo stesso modo, non si può vietare – se non violando la Costituzione e i principi di uno stato liberale – il diritto di criticare l’operato dell’Amministrazione comunale fuori dagli orari d’ ufficio e come privati cittadini. Il buon sindaco (che vola a spese nostre a New York ma non conosce il concetto di libertà che in quel Paese è sacra), oltre ad inviare ai diciottenni la Costituzione italiana, dovrebbe avere il buon gusto di leggerla. In particolare dovrebbe leggere l’art. 21 della nostra Carta che prevede il diritto inalienabile, anche per i nostri dipendenti comunali, di manifestare il proprio pensiero dovunque (anche in internet). E il diritto di espressione comprende il diritto di critica.
Faccio allora una proposta, anche per verificare se Mangialardi è in buona fede. Si aggiunga all’art. 9 del codice questa semplice espressione: ” … salvo il diritto per ogni dipendente, fuori dall’orario di lavoro, di esprimere anche in forma critica il proprio pensiero in relazione all’operato dell’Amministrazione comunale“.
Scegli la tua mossa sindaco: o giochi a fare il post-leninista o ristabilisci le regole liberali e il buon senso.
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