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Senigallia 5 Stelle sulla Trasparenza della Pubblica Amministrazione

"Il comune di Senigallia opaco e inadempiente: non corrisponde agli obblighi della legge"

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Trasparenza della Pubblica Amministrazione

Non è che noi ci divertiamo a prendere in castagna il Comune e l’amministrazione Mangialardi; ma tutta questa condivisione, questo vanto di essere un  comune “virtuoso”, e insieme questo continuo chiamarsi fuori perché non ci sono i soldi, uniti a un fiscalismo burocratico e a una severità fiscale senza paragoni, non meriterà un freno?

Perché è vero, come dice il titolo, che questo Comune merita zero in trasparenza. Non lo diciamo noi: lo dice la legge italiana. Tra le poche cose buone che ha fatto il Governo Monti, c’è infatti un decreto legislativo (D. lgs. 33 del 14 marzo 2013) in materia di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi i pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della Pubblica Amministrazione”, che diviene legge a tutti gli effetti a partire dal 20 aprile successivo, e da agli uffici pubblici sei mesi di tempo per adeguarsi.

Ora, non  c’è bisogno di mettersi a fare un safari amministrativo per sapere che nel nostro comune le cose non vanno: Il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione ha infatti messo in rete una “Bussola della trasparenza dei siti web” con la quale è possibile verificare e monitorare la qualità dell’informazione su rete di tutti gli enti della Pubblica Amministrazione.

Si tratta di un programma di confronto a ricalco sulla comunicazione pubblica, che funziona da rivelatore (un po’ come lo stick dell’insulina). E’ molto facile da usare: perché non provate anche voi? //www.magellanopait/bussola/default.aspx

Troverete 64 smile con la faccia rossa relativi ad altrettanti parametri della comuncazione, che non sorridono per niente, per il semplice fatto che la comunicazione web del comune non corrisponde agli obblighi della legge per nessuno dei 64 parametri monitorati. E vedrete che sono  anche belle domande.

Si parla spesso di un carattere tipico dei cittadini italiani poco propensi ad ottemperare ai doveri stabiliti dalla legge; si fanno campagne per la legalità; vengono chieste a noi cittadini autocertificazioni costose per ogni minimo parametro della nostra vita, e il nostro Comune sembra essere tra i più intransigenti: che dire dunque se è proprio il Comune a non osservarle?

E che può dire il Comune in proposito? Non certo che non aveva i soldi per farlo, dal momento che la medesima legge stabilisce che l’adeguamento dell’informazione deve avvenire a costo zero. E in effetti la trasparenza è solo volontà di farla, non spesa aggiuntiva. Potrebbe allora dirci quanto spende per una comunicazione che non  è nemmeno a  norma di legge. Restiamo in attesa che i responsabili della Pubblica Amministrazione Comunale rispondano mettendosi finalmente in regola.

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