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Il fotoreporter Enea Discepoli ci racconta la rivolta di Kiev – FOTO

Il fotoreporter senigalliese è andato in Ucraina per documentare le manifestazioni anti-governative

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I tumulti di Kiev

A Kiev, capitale dell’Ucraina, distante appena 2000 chilometri dall’Italia, infiamma in questi giorni una lotta dal sapore antico: Est contro Ovest. In questi giorni manifestanti e paramilitari stanno chiedendo a gran voce l’abbattimento dell’ attuale governo di stampo filo Russo.

Le scarne immagini e le informazioni frammentarie che ci arrivano dall’est europa sono solo un debole riflesso di una situazione ben più complessa di quello che appare. Per cercare di vedere con i propri occhi la reale situazione si è recato sul posto il fotoreporter senigalliese Enea Discepoli documentando attraverso il suo obiettivo il
movimento di protesta:
Gli schieramenti durante gli scontri in Ucraina nel gennaio 2014Manifestanti paramilitari durante gli scontri in Ucraina nel gennaio 2014Scontri a Kiev del gennaio 2014

La situazione in queste ore (mattina del 28 gennaio, ndr) è abbastanza tranquilla, ci si trova in un momento di stallo; la rivolta è partita dal popolo ma fino ad ora vi  è stata una partecipazione abbastanza sporadica: d’altronde, storicamente, il popolo ucraino è diviso tra conservatori filo russi e chi invece non vede di buon occhio questa influenza. Proprio in queste ore, probabilmente entro la fine della giornata, sono attesi degli sviluppi nelle trattative “.

I manifestanti anti-governativi durante gli scontri in Ucraina del gennaio 2014Scontri a Kiev del gennaio 2014Barricate e scontri a Kiev del gennaio 2014

Così è stato: nella giornata del 28 gennaio sono stati compiuti due importanti passi in avanti. Le dimissioni del premier Mikola Azarov e l’abrogazione delle ‘liberticide’ leggi anti-protesta sono vittorie importanti per gli antigovernativi pacifici. Si tratta solo di timidi passi verso una risoluzione definitiva: dietro le concessioni del presidente Viktor Ianukovich c’è la necessità di riprendere il controllo dell’ovest del Paese soprattutto a seguito delle grandi pressione diplomatiche  da parte di Ue e Usa. Rimane ancora in sospeso il nodo dell’amnistia per i manifestanti antigovernativi: il braccio di ferro probabilmente è solo all’inizio.

Enea Discepoli con i manifestanti di KievBarricate poste per gli scontri di Kiev del gennaio 2014Paramilitare a Kiev del gennaio 2014

foto: Enea Discepoli

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