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Il “termometro” della crisi: margini di miglioramento nel senigalliese

Dal confronto 2013-2012 emerge, secondo Confartigianato, qualche segnale di ripresa

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Lavoro, occupazione, imprese, aziende, Marche, artigianato, industria, manifatturiero, crisi

Continua la brusca frenata dell’edilizia, mentre altri comparti come il manifatturiero e i servizi alle persone tirano fuori le unghie e segnano una significativa tenuta. Nel suo complesso, però, il termometro dell’economia di Senigallia e dintorni segna ancora crisi.

Le dinamiche produttive analizzate dall’Ufficio Studi della Confartigianato con un confronto 2013 – 2012 sono interessate da margini di miglioramento, comunque insufficienti a dichiarare il territorio fuori dalla recessione. E’ quanto afferma Giacomo Cicconi Massi, segretario Confartigianato Senigallia, il quale ricorda che “nel 2013 sono state 191 le imprese artigiane che hanno chiuso i battenti, 171 le iscritte. Quindi un deficit complessivo di -20“.

Bilancio in perdita, ma una perdita comunque ridimensionata rispetto all’analogo periodo del 2012 quando furono più numerose le cessazioni artigiane (208) e leggermente inferiori le iscrizioni (167) per un gap marcato a -41. Un buon segnale ma non basta.

Giacomo Cicconi MassiQuanto ai comparti, si aggrava la situazione già precaria del settore delle costruzioni che nel 2013 segna un saldo a -10 (era -7 nel 2012). Edilizia (e di conseguenza impianti) pagano lo scotto dell’invenduto, dato il crollo dei consumi e parallelamente lamentano una carenza di liquidità dovuta a mancati o ritardati pagamenti.
Per questo settore, quello più in difficoltà, chiediamo – continua Cicconi Massi – che gli Enti locali prediligano la suddivisione dei lavori pubblici in bandi d’appalto a misura di micro e piccole imprese, con particolare attenzione per le attività del territorio“.

Il manifatturiero segna nel confronto 2012 – 2013 un discreto miglioramento (da -19 si arriva a -3), così i servizi alle persone (da -12 a -5).

C’è ancora però tanto da fare. Le Istituzioni devono aprirsi a una solida alleanza con le imprese o non ne veniamo fuori – conclude il responsabile Confartigianato Senigallia –. Le situazioni locali sono di certo la diretta discendenza di equilibri sovranazionali, tuttavia molto si può fare partendo ‘dalla base’ senza rassegnarsi a essere spettatori passivi. Gli imprenditori si stanno impegnando a piene forze, a discapito anche di risorse personali.
Ci aspettiamo dalle Istituzioni un pari sforzo, affinché nel 2014 possano essere gettate le fondamenta di una vera ripresa“.

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